Non si arrendono le donne del comparto gioco, tenaci nella loro lotta e richiesta di riapertura delle attività, chiuse da troppo tempo ormai a causa della pandemia. Così in una nota il “Comitato Donne in Gioco” fa sapere: “Questa volta dobbiamo esserci tutti perché dopo 300 giorni di chiusura in meno di 14 mesi il settore rischia il collasso e sono quanto mai urgenti una serie di interventi fondamentali. Non basterà infatti riaprire, ma ci sono delle condizioni imprescindibili per cercare di riavviare le nostre attività e garantire così anche i posti di lavoro. L’11 maggio bisogna scendere tutti in piazza. Il Governo dovrà vedere che in piazza c’è il popolo del gioco pubblico. Dobbiamo scendere in piazza per riprenderci il rispetto per la nostra categoria e per richiedere: data di apertura certa a pieno regime operativo per il gioco pubblico; sostegni pregressi più condizioni agevolate dalla riapertura e quindi abbassamento sostanziale del PREU e dell’Imposta Unica; moratoria delle leggi regionali sino al riordino. Essere presenti l’11 maggio in piazza di Montecitorio vuol dire dimostrare che non ci siamo arresi. Ricordiamo che la manifestazione andrà avanti ad oltranza finché non avremo ottenuto risposte”. .
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