“È la formazione la strada maestra per tutelare i giocatori dal rischio GAP, non le norme proibizioniste”. E’ la risposta di Andrea Lo Massaro, vice presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, a quanto accaduto a Venezia scorsa settimana (https://live.comune.venezia.it/it/2019/08/consegnata-dallassessore-venturini-ad-un-esercizio-di-miranese-la-prima-targa-questo-un). Qui l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, ha voluto ringraziare personalmente, a nome di tutta l’amministrazione, Franco Zane e la moglie Simona, che hanno deciso recentemente di togliere le slot machine dal loro locale di Mestre. Un ringraziamento accompagnato da una targa con scritto “Questo è un locale senza slot”, che potrà essere esposta all’interno dell’esercizio.
“Contiamo sia la prima di tante – aveva dichiarato Venturini – Abbiamo infatti deciso di regalarne una a tutti i titolari dei locali che non hanno slot machine, o hanno deciso di eliminarle: nelle prossime settimane forniremo tutte le indicazioni necessarie per richiederla. Sono gesti importanti che meritano di essere riconosciuti, segnalati e ringraziati: anche in questo modo si combatte quella che ormai è una vera piaga sociale”. Ma Lo Massaro non ci sta e chiosa: “L’importanza dell’informazione e formazione sui rischi del gioco patologico al fine di tutelare i giocatori a rischio, è stato confermato anche dal servizio per le dipendenze della Ulss 3 del Veneto tramite le dichiarazioni rilasciate a “Il Gazzettino” dalla psicologa Anna Bozzola: non trovare le macchinette sotto casa non è sufficiente per smettere di giocare e ‘Chi ha una dipendenza è una persona che ha una vulnerabilità e il disturbo finirà comunque per emergere. Le droghe, come l’eroina, non sono di facile acceso, ma il problema esiste lo stesso’. Plaudiamo – ha aggiunto Lo Massaro – alle dichiarazioni della psicoterapeuta e invitiamo la regione Veneto a proseguire, come peraltro sta facendo in maniera eccellente, il percorso di realizzazione, di concerto con le Ulss territoriali, di progetti seri e utili ai fini del contrasto del gioco potenzialmente patologico, grazie ai fondi del Ministero della Salute. È la formazione la strada maestra per tutelare i giocatori dal rischio GAP, non le norme proibizioniste”.
Riferendosi poi a Venturini ha aggiunto: “Siamo sicuri che l’impegno profuso dall’assessore nel promuovere le iniziative a tutela del giocatore potenzialmente patologico coinvolgerà anche i casinò di Venezia, perché se si pensa di tutelare la salute pubblica riducendo l’utilizzo delle Awp, per coerenza il discorso deve riguardare tanto gli apparecchi installati nei pubblici esercizi e nelle sale, quanto quelli delle case da gioco. A breve avremo un nuovo incontro con la Regione Veneto, nel quale ribadiremo il nostro sostegno e condivisione a tutte le iniziative di formazione e prevenzione per la tutela del giocatore, ribadendo altresì la nostra convinzione, condivisa tra l’altro anche da diversi consigli regionali già chiamati a legiferare in materia di gioco, per cui il proibizionismo non è la strada giusta ai fini della salvaguardia della salute pubblica. Non serve regolamentare privando, ma indirizzare con progetti utili a sensibilizzare i cittadini sul rischio del gioco compulsivo e patologico: è questa la strada da percorrere se si vuole tutelare il giocatore e al contempo salvaguardare anche l’occupazione delle piccole e medie imprese del settore e dei pubblici esercizi”.
La Redazione