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Sequestri ADM sale eSports: interrogazione Lega su presunte irregolarità

Si apre un vero e proprio caso sui sequestri disposti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a seguito dei controlli del 29 aprile scorso nelle sale eSports (LAN). La senatrice della Lega Sara Pergreffi e il deputato Daniele Belotti hanno presentato due distinte interrogazioni parlamentari ai due rami del Parlamento per avere chiarimenti dal Mef a riguardo. La notizia dei sequestri è diventata di dominio pubblico dopo il racconto di due delle più note sale eSports e LAN d’Italia, l’eSport Palace di Bergamo PC Teklab di Milano: sulle loro pagine social si sono visti i sigilli apposti dall’ADM alle apparecchiature , senza certezza su quanto il fermo possa durare. “PC, periferiche, simulatori di guida, tutto fermo non si sa per quanto, purtroppo”. Ma a cosa si vede il blocco? Tutto nasce da un esposto presentato all’ADM da Led S.r.l. e dall’ad Sergio Milesi, il cui intento è “chiarire se le sale giochi eSport non violino la normativa vigente – si legge su Agimeg -. Il nostro settore ha avuto un periodo molto complicato a seguito del Covid e, come se non bastasse, ora ci troviamo come competitor delle attività ludiche che al loro interno ospitano apparecchi senza gettoniera, ma che richiedono di pagare un determinato prezzo all’ingresso e per poter giocare ai cosiddetti giochi elettronici. Noi abbiamo forti dubbi sulla liceità di questi locali e per questo vorremmo che l’Agenzia facesse luce in tal senso. I nostri apparecchi sono sottoposti a numerosi controlli e basta che manchi solo un’autorizzazione a far scattare il sequestro, mentre queste attività non sembrano tenute a tutte queste procedure. Non riusciamo a comprendere entro quale quadro normativo operino e per questo chiediamo ad ADM di chiarire se queste attività sono lecite o meno e a che tipo di normative devono sottostare”.

Immediate le reazioni degli addetti ai lavori e della politica. Anche il Movimento Cinque Stelle, avrebbe espresso l’intenzione di attivarsi in Parlamento al fine di chiarire i fatti e arrivare ad una risoluzione della problematica. All’indomani dei sequestri (operati per lo più in Lombardia), i titolari delle strutture hanno chiesto alla comunità internazionale degli eSport di attivarsi allo scopo di avanzare le loro osservazioni al legislatore italiano e chiedere una modifica delle norme.

La Redazione

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