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A Trieste il convegno “Gioco patologico e gioco irregolare”

“Se nel resto del Paese il gioco presenta degli aspetti problematici, nella nostra città la situazione è complicata dalla vicinanza alla frontiera. Chi vuole giocare ha un’alternativa ai concessionari italiani: basta fare qualche chilometro e trova tutta l’offerta di Casinò sloveni e slot machine accessibili senza problemi. Oltre a portare i soldi italiani fuori dai nostri confini, non offrono alcuna garanzia e protezione al giocatore”. E’ quanto ha spiegato Lorenzo Giorgi, assessore al Volontariato del Comune di Trieste nel convegno dal titolo “Gioco patologico e gioco irregolare. Le sfide di ieri, oggi e domani”, organizzato dal Comune di Trieste, dalla SiiPaC (Società per l’intervento sulle patologie compulsive) e dall’Istituto Milton Friedman.

Parla invece di “allarme dipendenza da tecnologia” Cesare Guerreschi, fondatore di Siipac, il primo specialista in Italia ad occuparsi di dipendenza da gioco già negli anni ’90, spiegando “L’allarme vero dovremmo avvertirlo per la dipendenza da tecnologia. Io che ho seguito l’alcolismo per ben 28 anni. Ho visto il fenomeno espandersi in maniera esponenziale, poi calare considerevolmente e assestarsi a un livello che si è mantenuto negli anni. Per il gioco abbiamo già vissuto la prima fase di crescita. Adesso siamo in una fase leggermente calante e dobbiamo prepararci a gestire quello che possiamo definire la quota fisiologica di dipendenza”.

Da un punto di vista economico, il direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman (http://cifonenews.comma3.com/peirone-istituto-friedman-aumento-tassa-su-giochi-danno-per-lavoratori-imprese-e-gettito/), Alessandro Bertoldi ha analizzato come: “10 miliardi di introito erariale, 8 miliardi circa d’indotto, che si aggiungono alla normale tassazione sui redditi degli operatori. Oltre ad essere il settore industriale che maggiormente contribuisce alle entrate dello Stato, il gioco, ha risvolti sociali significativi. A cominciare dall’occupazione. E, naturalmente, c’è l’azzardo patologico che a sua volta presenta anche aspetti economici. Noi che, come istituto Milton Friedman, dedichiamo i nostri studi e approfondimenti all’ambito economico, abbiamo trovato naturale occuparcene con lo stesso impegno”. “Le informazioni diffuse sui media, sono spesso fantasiose e in contrasto tra loro – ha detto Luigi Nevola, fondatore dell’associazione La Sentinella – Se vogliamo sapere quanti sono i giocatori patologici in Italia, troviamo cifre che vanno da 12 milioni a 12 mila! Noi abbiamo fatto alcune indagini sul territorio di Bolzano e abbiamo visto come il divieto introdotto dalla legge provinciale ha provocato l’arrivo di un’offerta illegale diffusissima e in meno di un anno ha fatto triplicare i giocatori patologici”.

Ad apportare una ventata di positività al convegno di Trieste è Alessandro Ortombina, responsabile Politiche sociali dell’Istituto Milton Friedman, raccontando come: “A Verona abbiamo sperimentato, qualche anno fa, lo sportello sociale, nato per assistere persone in difficoltà. Lì abbiamo scoperto che molte di queste persone si trovavano in difficoltà economica, proprio per colpa del gioco d’azzardo e abbiamo studiato il modo di aiutarle. Oggi il nostro esperimento viene ripreso dalla Croce Rossa nazionale. Credo che si debba fare uno sforzo collettivo, tra le varie organizzazioni, per studiare il fenomeno ed aiutare le persone a prevenire e quando si arriva tardi ad uscirne”.

La Redazione

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