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Covid, 26.831 nuovi casi. Bertolaso: “Fermare il Paese per un mese”

La seconda ondata di Covid è sempre più impetuosa ed è record di contagi nel nostro paese: nell’ultimo bollettino 26.831 casi e 216 morti. Sopra i 7 mila la Lombardia. Per il Cts il “lockdown ipotesi realistica”. Dello stesso parere è Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile, che al Corriere ha dichiarato: “A metà novembre saremo come a fine marzo. Con la differenza che allora l’epidemia riguardava Lombardia e Veneto, mentre ora abbraccia tutta Italia. Il virus si è sparpagliato ovunque, anche le Marche non sono messe bene. A metà del prossimo mese la curva di contagi, ricoveri e morti avrà un’impennata insostenibile se non si prendono subito misure drastiche. Se il diagramma corrisponde a verità, rischiamo tra poco più di due settimane di ritrovarci nei guai. I pilastri necessari per contrastare l’epidemia si stanno sgretolando, il servizio sanitario ha l’acqua alla gola e non sarà in grado di rispondere all’emergenza incalzante. Non vorrei rivedere le scene di medici russi, cubani e albanesi che accorrono in nostro aiuto nelle rianimazioni”. Nessuna mezza misura per Bertolaso che spiega: “Credo che sarebbe meglio fermare del tutto il Paese per un mese, subito, siamo ancora in tempo per non arrivare a quei numeri. Con uno stop generale, da un lato potremmo cercare di arrestare la diffusione, dall’altro permetteremmo al sistema di riorganizzarsi. Resettiamo l’Italia, senza aspettare di vedere se le nuove misure sono state efficaci”.

Tuttavia l’ipotesi al momento ritenuta più probabile dal Governo è quella di un lockdown soft, sul modello francese, con limitazioni per gli esercizi commerciali, massiccio ricorso allo smart working, possibile ritorno all’autocertificazione e divieti di spostamenti tra regioni. Intanto però i governatori di Regione si dicono pronti a chiudere tutto, così come dichiarato dal presidente della Liguria, Giovanni Toti.

La Redazione

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