Secondo quanto riporta il Sole24ore, con il lockdown in piena pandemia il gioco d’azzardo online sarebbe aumentato. “In Italia a lasciarsi tentare dal gioco d’azzardo, almeno una volta l’anno, sono 18,4 milioni di persone: pari al 36% della popolazione maggiorenne. Un milione e mezzo di questi giocatori ha un “profilo problematico”, fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco e a controllare quanto spende, alterando spesso i comportamenti familiari e sociali anche a causa di situazioni di sovra indebitamento e di usura. Secondo i dati diffusi nel 2021 dall’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, a causa della pandemia, il gioco d’azzardo online ha registrato un notevole aumento. Il lockdown non è stata l’occasione per i giocatori di allontanarsi dalla tentazione di sfidare la sorte, ma li ha indotti solo ad una “conversione” al web. Durante il Covid si è giocato d’azzardo su moltissime piattaforme e, spesso, per più tempo. La prova è nei numeri. Nel 2020 è diminuito notevolmente il gioco su rete fisica grazie alle restrizioni e alla chiusura forzata di sale gioco, agenzie di scommesse e Bingo, mentre parallelamente c’è stato un picco del gioco online. Il Covid ha accelerato un processo già avviato: il progressivo aumento del gioco online a discapito della rete fisica, e, per quanto riguarda il primo non ci sono le limitazioni imposte dalle normative locali. Nel 2020, in un solo anno, sono stati attivati ben 4 milioni e 277 mila conti di gioco su piattaforme online (da quando esiste l’anagrafe del gioco d’azzardo online sono stati aperti in totale 13 milioni e 686mila conti compresi quelli del 2020), sono stati puntati 40 miliardi e 50 milioni di euro e sono stati persi 2 miliardi e 356 milioni. In media ognuno, dopo ore e ore di giocate, ha lasciato al banco digitale 670 euro. Nel 2021 in Italia secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli siamo tornati ai livelli pre-pandemia, raggiungendo quota 110,88 miliardi di euro con un incremento del 25,5% rispetto all’anno precedente. La Spesa per il gioco, nel 2021, è stata pari a 15,42 miliardi di euro, con un incremento del 17,95% rispetto all’anno precedente. Complessivamente – scrive il Sole24ore – il 2021 ha fatto registrare un incremento di oltre il 16% rispetto al 2020 in tema di entrate erariali del settore giochi a fronte di un aumento della spesa dei giocatori di circa il 18% rispetto allo stesso anno. Mentre a livello globale, secondo gli analisti di H2 Gambling Capital, azienda che fornisce dati di mercato e servizi di consulenza, il 2022 minaccia di superare la spesa del 2019. A fronte dei dati sopra citati, il numero ufficiale dei giocatori patologici che effettivamente si rivolgono ai Servizi per le Dipendenze è stimato in appena 40mila persone. Pertanto, la quasi totalità dei giocatori problematici o patologici presenti in Italia non ottiene aiuto e non segue un percorso di cura qualificato, anche perché in diversi casi non sa a chi rivolgersi e con quali modalità”.
La Redazione