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Covid, terza ondata e obbligatorietà vaccino

La paura di una terza ondata Covid aleggia nell’aria ed è motivo di preoccupazione tra medici e scienziati. In un’intervista al Corriere della Sera Roberto Battiston, fisico sperimentale già presidente dell’Asi, ha dichiarato: “La situazione a livello nazionale dell’epidemia di Covid è piuttosto preoccupante. Se non stiamo più che attenti andiamo incontro a una terza ondata incontenibile”. Battiston spiega che ad oggi ci sono “600mila infetti” ancora in circolazione, ma la soluzione adottata da Cina e altri Paesi asiatici (“chiusura totale”) è impraticabile nel nostro Paese: “Siamo obbligati a convivere con il virus fino a quando non arriverà il vaccino per la maggioranza degli italiani. Quindi dobbiamo autoregolamentarci e rispettare le limitazioni e il distanziamento nell’interesse di tutti”. Intanto si discute sul possibile obbligo di vaccinazione anti Covid, soprattutto per alcune categorie particolarmente a rischio. Di questa opinione è Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico sul coronavirus: “Medici, infermieri, personale sanitario: il vaccino anticovid deve essere obbligatorio. Lo stesso deve valere per chi lavora nelle Residenze sanitarie, dobbiamo difendere gli anziani. Un operatore sanitario deve vaccinarsi- ribadisce Miozzo – E secondo me l’obbligo deve valere anche per chi lavora in una rsa, non solo per chi assiste gli ospiti ma anche per chi entra a fare le pulizie”. Un tema approdato sul tavolo del Governo, come riporta Fanpage “ma pare che tutto dipenderà dalla risposta della popolazione, che porterà ad un ragionamento in primavera. Se ci fosse il pericolo di non raggiungere l’immunità di gregge, la risposta arriverebbe a più livelli: vaccinazione obbligatoria per i dipendenti pubblici, incentivi per quelli privati e patente di immunità”.

La Redazione

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