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Presidente Lega A, Paolo Dal Pino, positivo al Covid.

Il Covid non risparmia proprio nessuno e proprio in giorni di grandi polemiche nel mondo del calcio (http://cifonenews.comma3.com/covid-rinviata-juve-napoli-malcontento-della-lega-a-speranza-le-cose-importanti-ora-sono-altre/), il presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino, è risultato positivo. Nella giornata di lunedì lo stesso Dal Pino ha partecipato all’incontro con il ministro dello Sport Spadafora, ma in videoconferenza. Il presidente è sintomatico, qualche linea di febbre e un po’ di tosse, e attualmente in isolamento presso la propria abitazione, per seguire le procedure previste dal protocollo sanitario. A seguito della segnalazione della positività di Dal Pino, la Figc comunica che “a scopo prudenziale il presidente Gabriele Gravina, in assenza di sintomi, ha deciso di porsi in isolamento volontario seguendo le indicazioni previste dal protocollo sanitario”. Intanto il ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora fa sapere: “Ho scritto al presidente Dal Pino per fargli i miei auguri di pronta guarigione. Nella call di ieri abbiamo affrontato molti temi che insieme porteremo avanti per il bene del calcio e dello sport”.

La curva epidemica da Covid-19 anche in Italia è in netta crescita e il ministro della Salute, Roberto Speranza, illustrando alla Camera i contenuti del nuovo dpcm per il contenimento della pandemia ha dichiarato: “C’è una fase di peggioramento oggettivo e dentro questa fase l’Italia sta meglio rispetto ad altri ma da 9 settimane la tendenza è di una crescita del numero dei casi. E’ evidente che siamo in una cambio di fase, c’è una inversione di marcia con il ripristino delle misure restrittive. E’ una tendenza chiara che riguarda tutti i Paesi europei e riguarda anche noi. Inoltre nella prima fase il virus aveva colpito un’area del paese precisa, ora c’è un elemento di novità perchè non c’è più una dinamica di territorialità, con un pezzo del paese molto colpito ed un altro colpito in modo solo marginale. In questa seconda fase non è più così è c’è una crescita diffusa e generalizzata e nessuna realtà è fuori dai rischi. C’è bisogno della massima attenzione in ogni angolo del paese. Bisogna ripristinare  la massima collaborazione tra Stato e Regioni, con le quali abbiamo avuto un incontro e prima della firma del Dpcm ne avremo un altro”.

“Non dobbiamo farci illusioni: sarebbe profondamente sbagliato, sulla base dei numeri attuali, credere di esserne fuori, e crederci fuori pericolo. Sarebbe azzardo, una valutazione priva di fondamento. Nel Dpcm valutiamo l’estensione dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto in maniera continuativa in ogni situazione in cui c’è il rischio di incontrare persone non conviventi. L’emergenza non è finita e quindi ritengo opportuna la proroga al 31 gennaio dello stato di emergenza, già annunciata dal presidente del Consiglio. Per noi è fondamentale mantenere l’impalcatura istituzionale che gravita intorno alla Protezione civile, al Commissario straordinario e al Comitato tecnico scientifico, che fino a oggi ha funzionato”, ha aggiunto il ministro.

“Lavoriamo per aumentare i livelli dei controlli – ha proseguito Speranza – perchè gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci. Dobbiamo ricordare le regole essenziali come il lavaggio delle mani, oltre al’uso delle mascherine, è questo il Dpcm che approveremo nella giornata di domani. Sarebbe profondamente sbagliato dividersi su queste che sono le indicazioni della comunità scientifica per provare a contrastare il virus. In due mesi c’è stato un salto in avanti significativo dei casi: 3487 ora sono i ricoverati e in terapia intensiva abbiamo 323 persone. Questi numeri ad oggi sono sostenibili per il nostro Ssn. E’ chiaro che rispetto ai giorni piu’ difficili con 4mila persone in terapia intensiva la situazione è gestibile ma non possiamo non vedere la tendenza. Il virus circola e continua a mandare persone in stato di grande sofferenza. Inoltre nella prima fase l’età media dei casi era di 70 anni ora è di 41 anni, anche in questo caso la tendenza non può farci stare tranquilli perchè ad agosto l’età media era di 31 anni”.

La Redazione

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