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Scommesse. Cifone (Acogi): “Settore ad un punto di non ritorno, servono regole sicure, senza sconti o dubbi”

Il settore dei giochi made in Italy ancora sotto i riflettori della Corte di Giustizia Europea. E’ stato infatti sempre il Bando Monti ad essere stato attenzionato, oggi, in un’udienza in cui le parti (Stanley e Avvocatura dello Stato) hanno trattato la clausola della gara in cui era previsto che Aams avrebbe acquisito beni materiali e immateriali degli operatori in caso di decadenza o revoca della concessione ottenuta appunto nell’ambito del bando del 2012.
Un passaggio su cui si è espressa la Commissione Europea definendolo non proprio in linea con i principi dell’Unione.
«Quello che vale la pena sottolineare – ha dichiarato il presidente dell’Acogi Ugo Cifone – è che il settore delle scommesse è ormai ad un punto di non ritorno. A prescindere da quelle che saranno le decisioni della Corte di Giustizia su questa specifica clausola del Bando Monti, la situazione della raccolta di gioco dopo la cosiddetta “sanatoria” e i fatti di cronaca sono indicativi dell’assoluta urgenza di una regolamentazione che non lasci dubbi interpretativi e che sia definitivamente in linea con i principi del trattato europeo perché è interesse di numerosi operatori esteri operare nel nostro mercato.
Al momento infatti sembra che la rete di raccolta “sanata” ancora non si sia del tutto allineata alla rete “concessionaria”, nell’offerta o nel rapporto cliente-bookmaker. Inoltre il secondo round dell’inchiesta Gambling nei giorni scorsi ha riportato all’ordine del giorno il tema del contrasto alle infiltrazioni criminali e soprattutto la tutela dell’ordine pubblico in materia di giochi. Si tratta di temi importanti che vanno risolti». «Sono quindi d’accordo con il sostituto procuratore di Reggio Calabria – ha continuato Cifone – rispetto alla necessità di una normativa più efficace in materia di scommesse e penso che con il nuovo bando del 2016 non ci sarà più spazio per situazioni marginali, tuttavia ritengo che il betting non sia l’unico segmento del grande sistema del gioco pubblico italiano ad aver bisogno di stringere le maglie, ed essere finalmente ben regolamentato».

Il riferimento è alla maxi operazione, eseguita solo due giorni fa dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli, che ha emesso 44 misure cautelari nelle provincie di Caserta, Napoli, Perugia e Salerno nei confronti di un gruppo malavitoso che gestiva sale bingo, slot machine, ippica, con sequestri di beni per 20 milioni di euro. «Come presidente di Acogi – conclude Ugo Cifone – auspico che tutto il settore del gioco italiano possa, attraverso il lavoro comune e collaborativo, di Governo, operatori, addetti ai lavori e associazioni, essere blindato rispetto alle infiltrazioni malavitose per poter essere un vero ed effettivo servizio di intrattenimento nei confronti degli utenti, siano essi scommettitori o appassionati di bingo.

E’ importante che il gioco riprenda il suo ruolo di servizio pubblico dopo un lungo periodo in cui è stato contraddistinto solo da polemiche e tremendi fatti di cronaca e malavita».

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