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Capannelle: Siag, Snapt e alcuni operatori del galoppo chiedono incontro urgente con sindaca Raggi.

Dopo la decisione di Hippogroup di restituire l’ ippodromo di Capannelle al Comune di Roma e di avviare la procedura di licenziamento dei suoi dipendenti, i sindacati Snapt e Siag chiedono “Un incontro urgente al sindaco Virginia Raggi o a persona da lei delegata per una completa analisi del problema”.

Tali evoluzioni, “ove confermate minerebbero anche la sicurezza di uomini e cavalli operanti a vario titolo nella struttura con gravi rischi per l’ordine pubblico qualora l’ippodromo delle Capannelle dovesse rimanere incustodito. Pertanto in maniera preventiva si chiede di avviare in brevissimo tempo un controllo 24 ore su 24 degli ingressi variabili e non da parte della forza pubblica per non permettere nessun danneggiamento volontario o atto di vandalismo verso strutture e cose residenti nell’impianto. In mancanza di una adeguata copertura da parte delle forze dell’ordine le suddette associazioni si vedranno costrette ad occupare l’impianto”, concludono Snapt e Siag.
A prendere posizione sulla vicenda è anche Giuseppe Satalia, in rappresentanza di parte degli operatori del galoppo.
“Purtroppo quanto previsto è tragicamente accaduto, l’ippodromo romano è destinato ad uscire dalla scenario; l’assessore Frongia aveva già stabilito qualche anno fa che Capannelle sarebbe dovuto essere gestito, dal 1° gennaio 2017, da un concessionario diverso da Hippogroup. È dal 2016 che Frongia cerca un nuovo concessionario senza trovarlo, così mette in atto solo la prima parte del suo progetto cacciando il suo nemico giurato, Hippogroup, senza avere individuato una soluzione. Di fatto, distrugge l’ippica romana e quella nazionale, calpestando migliaia di operatori. Cosa accadrà adesso? Sarà il Comune a gestire il centro di allenamento, ad organizzare le corse? Aspettiamo una risposta con estrema sollecitudine, sono tre anni che paventano questa possibilità ed ora hanno l’obbligo di fornire una soluzione.
Nella drammaticità della situazione prendiamo atto della disponibilità del Mipaaft nel valutare una distribuzione delle corse romane che non penalizzi ulteriormente gli operatori.
Rimaniamo speranzosi che una soluzione possa anche in extremis essere trovata, sembra impossibile immaginare la capitale d’Italia priva di un ippodromo”. 

La Redazione

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