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Covid-19: la Juve rinuncia agli stipendi. La Lega non è d’accordo

Il taglio degli stipendi ai calciatori proposto dalla Juve paradossalmente, piace ai giocatori ma non alla Lega L’accordo partorito sabato sera prevede il taglio degli emolumenti da marzo a giugno alla squadra e al tecnico, alleggerendo il monte ingaggi di 90 milioni, salvo restituire ai diretti interessati nella prossima stagione due mensilità su quattro se non si tornerà a giocare a causa dell’epidemia da Covid-19 o addirittura tre se invece si arriverà in fondo. Da molti club l’azione della Juve viene considerata un escamotage finanziario per sistemare il bilancio. L’Inter, che non è quotata in Borsa, avvierà le trattative con i suoi giocatori senza fretta dopo Pasqua; il Milan sta seguendo un suo percorso, la Roma invita a ragionare di sistema. Il fronte non è compatto. In attesa dell’incontro tra il sindacato dei calciatori, l’AIC e la Lega Calcio, il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi ha voluto anticipare la sua posizione ai microfoni del Corriere dello Sport (https://www.corriere.it/sport/20_marzo_30/taglio-stipendi-juve-paradosso-piace-calciatori-non-lega-9c6848e2-71fe-11ea-b6ca-dd4d8a93db33.shtml)

“​Quando si va d’accordo, va sempre bene. Con Chiellini siamo in contatto da sempre. In casa Juve hanno voluto affrontare la questione prima di altri e sono arrivati alla conclusione, con piena soddisfazione di tutti. Partiamo dall’ipotesi peggiore e ciò vuol dire prepararsi all’eventualità che i campionati vengano decretati chiusi. In questo caso l’accordo raggiunto dalla Juve mi pare una base di partenza. L’accordo raggiunto chiude qui la stagione, rispetto a ciò che si deve percepire. Se anche si tornerà a giocare a giugno e oltre giugno, le spettanze rientreranno nel contratto successivo. È una pattuizione di massima, perché ci sono giocatori in scadenza, altri che stanno per rinnovare, altri in partenza sicura, altri ancora in trattativa. Ogni situazione individuale andrà adeguata. La nostra posizione è chiara: stabilire condizioni per il futuro, in assenza della certezza di ricominciare, è difficile. C’è un tema delicato – prosegue Tommasi – che riguarda il prolungamento della stagione a luglio. Senza un accordo tra le parti nessuno può prorogare un contratto oltre la sua scadenza. Bisognerà sedersi a tavolino e parlarne. Giocare oltre giugno? Saremmo i primi a essere contenti. Vorrebbe dire che le nostre spiagge sono piene di bagnanti. Niente ferie? È l’ultimo dei problemi. Noi siamo abituati a giocare ad agosto. Certo, bisogna capire se si riescono a concludere tutti i tornei e quanto durerà la stagione successiva”. E poi Tommasi, riflettendo sulla pericolosità del Covid 19 che in queste settimane ha messo in ginocchio il mondo intero, seminando migliaia di morti, ha concluso: “È un caso che le squadre spagnole, che hanno giocato contro le italiane, sono piene di contagiati? Purtroppo i fatti ci hanno dato ragione, anche se qualcuno i fatti vuole ignorarli. E anela di riprendere a giocare domani mattina. ​È necessario certificare l’idoneità fisica e verificare eventuali esiti. La polmonite interstiziale non è una barzelletta”.

La Redazione

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