Il caso Juventus assume mille nuovi risvolti. Dalle accuse sulle plusvalenze al pm anti juventino. “Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus”. Sono proprio le parole di Ciro Santoriello, uno dei tre pubblici ministeri del caso plusvalenze, immortalate in un video del 2019, di 39 secondi, diventato virale, che in queste ore stanno scatenando l’indignazione social dei supporter bianconeri. Il caso plusvalenze è sfociato in una serie di richieste di rinvio a giudizio e, sul fronte calcistico, in un -15 in classifica per la squadra inflitto dalla Corte d’appello della Figc. Per tutto questo le accuse dirette a Santoriello di parzialità e di pregiudizio anti-juventino dilagano ovunque. Sul caso interviene anche il ministro dello sport e dei giovani, Andrea Abodi che twitta: “Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni”, mentre la deputata Simona Loizzo (Lega) invita a “togliere l’inchiesta a Santoriello”. La segnalazione è arrivata al guardasigilli. E sul web hanno cominciato a circolare anche frasi anti-juventine pubblicate negli anni scorsi sui social da due componenti del Collegio di Garanzia del Coni (Vincenzo Cesaro e Pier Giorgio Maffezzoli), al quale la Juventus si è rivolta facendo ricorso contro la sentenza della Corte d’appello federale. A intervenire in difesa del pm Santoriello è, per paradosso, uno degli avvocati della Juventus Luigi Chiappero, che lo definisce “un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto”.
Santoriello era quasi ignoto al grande pubblico. Nel pianeta giustizia, invece, è conosciuto e stimato. In procura a Torino ha coordinato per anni il pool sui reati economici (ora è in forza alla Direzione distrettuale antimafia). ANSA
La Redazione