“Il protocollo proposto dalla Figc e validato dal Cts ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza da tutti auspicata. È evidente però che la situazione generale sia divenuta nelle ultime settimane ancor più complessa, tanto da non lasciare immune neppure il mondo del calcio nonostante le rigide regole adottate. Ed è per questo che, come è stato più volte chiarito sia nei verbali del Cts che nei Dpcm, alle autorità sanitarie locali è demandata una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza. Spetta ora agli organismi sportivi decidere sugli aspetti specifici del campionato, sia sulla decisione di stasera che su eventuali ricorsi futuri”. E’ quanto ha dichiarato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sulla sempre più complicata gestione calcio di fronte all’aumento dei contagi da Covid-19. La Campania resta sorvegliata speciale con +412 casi ma, a tenere banco nella discussione pubblica, è una questione calcistica. Sabato il Napoli di Rino Gattuso non era partito per Torino dove ieri sera era in programma la partita conla Juve, fermato dalla Asl dopo che due giocatori erano stati trovati positivi. Il club bianconero aveva subito annunciato che squadra di Pirlo sarebbe comunque scesa in campo all’Allianz Stadium e ieri, giorno in cui i dati hanno confermato le preoccupazioni degli esperti, la Lega ha ribadito che la gara doveva essere giocata.
Ma non ci sta il ministro della Salute, Roberto Speranza che ha chiosato: “Parliamo troppo di calcio. Le cose importanti ora sono altre”. La salute prima di tutto, concetto ribadito da Spadafora: “Sia però ben chiaro il mio è un richiamo a far prevalere l’interesse superiore della salute su qualsiasi altra logica o interesse di parte. Questo auspicio lo ribadirò domani ai presidenti di FIGC e Lega serie A durante due incontri programmati da tempo ma che saranno l’occasione per ribadire l’impegno del governo a tutela del mondo dello sport, di tutto lo sport, ma senza fingere di non vedere che siamo ancora in una situazione che non ci consente deroghe e sottovalutazioni”.
La Redazione