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Dpcm Draghi: aprono cinema e musei ma non palestre e piscine

 “Mens sana in corpore sano” scriveva Giovenale nelle “Satire”. Secondo il poeta l’uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto: la sanità dell’anima e la salute del corpo. Questo valeva prima del Covid. Nell’era del Coronavirus invece è sempre più difficile mantenere mente e corpo sani. Se la pandemia, dopo un anno, mette a dura prova la stabilità mentale di chiunque, lo sport viene relegato a ultimo tra le attività. Rimangono chiuse così palestre e piscine e restano vietati gli sport di contatto e di squadra fino a data da stabilirsi. È quanto riconfermato dall’ultimo dpcm, il primo del governo Draghi che entrerà in vigore da domani 6 marzo fino al 6 aprile. Secondo quanto si legge sul sito di Palazzo Chigi nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi.

Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.  Ad essere già fuori gioco però è il Teatro alla Scala di Milano a causa di un cluster nel corpo di ballo, con 35 ballerini e 3 membri della direzione del ballo risultati ‘debolmente positivi’ ai test per il Covid-19. Ma il focolaio arriverebbe a circa 50 persone, tra personale della sartoria e del settore parrucco dell’Ansaldo. Il numero è stato confermato dal sovrintendente Dominique Meyer ai sindacati. Le attività del ballo erano già state sospese cautelativamente a partire dal 26 febbraio scorso, data in cui avrebbe dovuto essere registrato l’Omaggio a Nureyev previsto in streaming per domenica 28, dopo che i test avevano rilevato un caso debolmente positivo, che si era negativizzato nei giorni successivi. Restano chiusi anche gli impianti sciistici.

Nelle zone bianche, invece, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore.

D.P.

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