Stop con il vecchio Ccnl delle società di corse di cavalli scaduto da oltre 11 anni ormai. Gran parte degli ippodromi italiani conferma il passaggio al contratto collettivo nazionale del lavoro del terziario, distribuzione e servizi. A renderlo noto in una nota congiunta Federippodromi, Unione nazionale ippodromi insieme a Snaitech, rappresentanti dei principali ippodromi nazionali.
Per le associazioni di categoria “il vecchio contratto contiene un’impostazione del tutto superata ed è applicato ormai solo a circa 200 lavoratori su tutto il territorio nazionale”. Per questo, spiega ancora il comunicato, “in un’ottica di ammodernamento e riqualificazione del comparto, che in questi anni è molto cambiato ed evoluto, dal prossimo 1° luglio gli ippodromi rappresentati da Federippodromi e Uni, insieme a Snaitech, adotteranno per i loro dipendenti il Ccnl del terziario, distribuzione e servizi, che è il contratto collettivo più diffuso a livello nazionale, essendo applicato ad una platea di oltre 2 milioni e 400 mila dipendenti”.
Una questione spinosa che ha portato non poco malumore tra le fila degli addetti al settore. Nelle scorse settimane i dipendenti degli ippodromi di Roma e Milano, così come quelli di Bologna e Cesena hanno scioperato, condannando “il rifiuto delle controparti datoriali, Uni Federippodromi, di procedere al rinnovo del Ccnl per i dipendenti delle società di corse dei cavalli”. In un comunicato sindacale si spiegava come “Il contratto nazionale è scaduto da oltre 10 anni ed è assolutamente indispensabile procedere ad aggiornamenti economici e normativi, invece le società di corse dei cavalli continuano a scaricare la crisi del settore sui lavoratori, che in questi anni hanno visto dimezzati gli organici e aumentato il sovraccarico di lavoro, con utilizzo di contratti inadeguati e/o precari. Tutto ciò è inaccettabile, specialmente in strutture che vivono di contributi ministeriali e operano in spazi pubblici concessi dai Comuni”.
La Redazione