Braccia dietro la schiena, petto in fuori e un ghigno di autocompiacimento per quella “Z” sfoggiata sulla sua maglietta. Si è presentato così il ginnasta russo Ivan Kuliak, a Doha, sul podio della prova alle parallele in un evento di Coppa del Mondo, omaggiando Putin e la scelta di invadere l’Ucraina con un simbolo utilizzato dai carri armati russi. Immediate le polemiche per un gesto tanto irriverente quanto stupido. “La neutralità a cui finge di aggrapparsi una parte dello sport va a farsi benedire quando il ginnasta russo si piazza accanto al collega ucraino con un simbolo che il suo presidente usa come sinonimo di supremazia. Come la svastica. Ivan Kuliak è solo un ventenne bulletto che non renderà fiera la patria visto che ha usato la lettera dell’invasione per arrivare terzo nelle parallele, alla Coppa del mondo di Doha” scrive Giulia Zonca su La Stampa.
Sul podio a fianco del russo, Illia Kovtun, ucraino e vincitore della gara.
Ma cosa significa quella lettera ‘Z’? E’ un simbolo che viene utilizzato da politici, attivisti e influencer a favore del presidente russo per mostrare il loro sostegno alla guerra: esiste anche un merchandising con la lettera “Z” che viene venduto da Russia Today, il canale televisivo finanziato dal Cremlino. Il ricavato delle vendite dovrebbe essere devoluto a un ente di beneficenza che sostiene i “figli della guerra”. La lettera è dipinta sui carri armati russi, sui veicoli corazzati che partecipano all’invasione del territorio ucraino, ed è diventata il simbolo di questa guerra per i russi. Viene condiviso sui social media da coloro che sostengono l’invasione e la lettera dovrebbe avere come significato le parole russe “za pobedu” (‘per la vittoria’). Per tutte motivazioni il gesto di Kuliak potrebbe essere considerato una violazione del codice di condotta della Fig, sollecitata a intervenire in proposito. La Federazione Internazionale di Ginnastica ha annunciato in un comunicato di aver chiesto ”alla Fondazione Etica Ginnastica di aprire un procedimento disciplinare” nei confronti dell’atleta “a seguito del suo comportamento scioccante”. La Gymnastics Ethics Foundation è l’organismo responsabile del mantenimento della sicurezza e dell’equità nella ginnastica. Da oggi, in ogni caso, gli atleti russi e bielorussi, inclusi i giudici, non potranno più partecipare alle gare internazionali a seguito del bando imposto ieri dalla federazione come ” misure volte a preservare l’integrità della ginnastica, la sicurezza di tutti gli atleti e di combattere ogni forma di violenza e di ingiustizia sportiva”.
La Redazione