Il governatore della Liguria, il leghista Giovanni Toti va in difesa di palestre e piscine, ancora chiuse dal 24 ottobre, secondo dpcm, per il contenimento dell’epidemia da Covid. “Per alcune categorie – commenta Toti – il ritorno in zona gialla purtroppo non ha fatto alcuna differenza: parlo di piscine e palestre, che da mesi ormai sono costrette a restare chiuse, senza ristori adeguati né certezze per il futuro. Attività che tanto avevano investito per adeguarsi alle norme anti Covid e garantire la sicurezza dei loro clienti, purtroppo inutilmente. Lo sport non solo porta lavoro a tante famiglie ma contribuisce alla nostra salute e per le persone con disabilità rappresenta una vera e propria terapia. In Liguria per oltre 6.300 microimprese, tra cui anche piscine e palestre, abbiamo previsto un contributo a fondo perduto “una tantum”, fino a 3 mila euro per le categorie più colpite, ma questo non basta e di certo non consente a chi ha un’impresa ferma da mesi di andare avanti. Mi auguro – conclude il governatore ligure – che il Governo che arriverà dia finalmente risposte certe a queste attività, che tanto si sono sacrificate e che, al pari delle altre, hanno diritto di tornare al lavoro in sicurezza. Impariamo a convivere con il virus non solo a parole ma nei fatti: con soluzioni e regole precise ripartire si può e si deve”. Ma la domanda rimane: quando riaprono palestre e piscine? Rimangono queste infatti le categorie più colpite dall’andamento epidemiologico degli ultimi mesi insieme agli impianti sciistici. Se per quest’ultimi la data di riapertura è già stata fissata per il 15 febbraio, anche per le palestre si sta discutendo su una loro probabile riapertura per la stessa data. Fondamentale per la riapertura dei centri sportivi sarà l’andamento della curva epidemiologica della prossima settimana. Si parla anche di ipotetiche zone bianche, dove palestre e piscine potrebbero riaprire dal 15 febbraio altrimenti nel caso in cui l’andamento dell’ indice Rt non fosse ancora ottimale, palestre e piscine riapriranno il 5 marzo.
La Redazione