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Tar Veneto: ‘Il distanziometro non vale per le sale scommesse’

Legge gioco d’azzardo: scommesse sì all’ippodromo di Bologna e no a Cesena

L’ippodromo di Cesena non vuole assolutamente essere reputato uno dei luoghi sensibili al pari di istituti scolastici, chiese, impianti sportivi nei quali le scommesse non solo sono proibite ma impensabili, e dopo il rifiuto del Tar, procede la sua lotta legale dinnanzi al Consiglio di Stato, l’organo di secondo grado alla giustizia amministrativa. Come riporta Cesena Today, la problematica come è conosciuta è la contrapposizione di avere un impianto sportivo e le scommesse correlate, che per un ippodromo è la regolarità anzi la tradizione, mentre per la nuova norma regionale a sfavore del gioco d’azzardo dovrebbero essere posti a 500 metri di distanza.

Ad includerlo tra i luoghi sensibili e dunque dove è stato proibito il gioco d’azzardo, è stato il Comune cesenate sul principio dell’interpretazione della norma regionale del 12 giugno 2017 sul gioco d’azzardo, sconvolgendo, di fatto, la funzione dello stesso ippodromo. In quest’ultimo, in effetti, non si pratica regolarmente attività sportiva dedicata ai giovani, ma si fanno sempre le corse dei cavalli e scommesse. E’ un controsenso reputandolo al pari di un campo sportivo.

“Siamo sicuri di avere ragione – precisa Riccardo Grassi, amministratore delegato della zona giochi di Hippogroup cesenate spa – e sono anche sicuro che la stagione estiva dell’Ippodromo si svolgerà. Il Consiglio di Stato dovrebbe essere più rapido  e poi non è detto che, nel mentre, qualcosa si possa modificare. La problematica è della Regione e, secondo me, deve essere risolta in Regione. Inoltre, mi devono spiegare per quale motivo Bologna non ha incluso l’ippodromo tra gli ambienti sensibili e dunque ha avuto un comportamento differente da quello di Cesena. Credo che sia indispensabile che si mettano d’accordo a livello di Regione per amministrare in maniera omogenea tutta la questione”. Inoltre, Grassi ha aggiunto dichiarando che finora non ha ricevuto alcuna notifica da parte del Comune, ma è grazie a questa che inizierà un’altra lotta legale sia per il gioco d’azzardo che con  il Bingo.

Il sindaco Lucchi, comunque, aveva comunicato già tre mesi fa che, nonostante l’Ippodromo fosse stato segnalato dagli stessi uffici comunali come ambiente sensibile, in una circolare aveva presentato la contraddittoria questione al Consiglio della Regione chiedendo una revoca, ma tale fatto sta provocando qualche problematica alle altre sale scommesse del cesenate che si sentono discriminate. “Per quale motivo loro si e noi no?” si domandano ad esempio dall’agenzia Snai. “Sinceramente, anch’io direi così se fossi un’agenzia di scommesse. E’ una faccenda molto complicata che, secondo me avrà sviluppi di lunga durata. Dobbiamo attendere e vedere ciò che succede” conclude Grassi.

Katia Di Luna

Giornalista freelance

 

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