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Decreto Rilancio Italia: per il gioco solo tasse e nessuna riapertura

L’EDITORIALE DI UGO CIFONE

A poche ore dalla pubblicazione del Decreto Rilancio firmato dal Presidente del Consiglio Conte, possono contarsi ancora una volta le contraddizioni tra le promesse preannunciate e i fatti (http://cifonenews.comma3.com/dl-rilancio-accordo-su-lavoratori-immigrati-si-al-prelievo-scommesse-per-fondo-salva-sport/). “Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza di un Paese in grande difficoltà, in sofferenza…il vostro grido di allarme e le segnalazioni non ci sono sfuggite ed è per questo che ci siamo impegnati al massimo per introdurre misure di rilancio e sostegno delle imprese per dare impulso alla crescita con aiuti a fondo perduto, RIDUZIONE delle Tasse, sconti fiscali e sgravi in bollette”.

Queste le promesse del nostro Presidente del Consiglio ma i fatti sono altri.

Le attività dei centri scommesse e sala giochi restano chiuse ma saranno restituiti il 60% relativi agli ultimi tre mesi del canone di locazione pagato, nessun costo aggiuntivo in utenze con zero consumi ma nuova tassazione.

Dopo il Cura Italia, il decreto Liquidità ecco la “Fase Ristoro” argomentata dal  Ministro Gualtieri ma nessun cenno “all’innominabile” comparto del gambling che però è meritevole di considerazione quando si tratta di prelievi erariali per fare cassa.

Ed ecco che siamo alle solite: quando il Governo e lo Stato necessita di fondi pensa di pescare dalla gallina dalle uova d’oro ovvero il gioco legale.

È stata infatti da poche ore approvata l’introduzione della tassa Salva Sport, che lungi dal consentire il tanto atteso rilancio e sostegno alle imprese, il settore giochi e scommesse viene gravato da una stangata definitiva alla grave e attuale sofferenza economica.

Sono ormai decorsi due mesi dalla dichiarata pandemia e mai il governo si è preoccupato del comparto, come se non esistesse, abbandonato completamente al proprio destino senza neppure contemplarne infatti una ripresa.

Si è però interessato per tassarla.

Ipocrisia senza vergogna allo stato puro!!!

In tempi non sospetti ho sempre evidenziato come i continui aumenti della tassazione avrebbero portato alla graduale  disgregazione della filiera fino alla definitiva scomparsa del gioco legale.

Il rischio concreto ed attuale è che il gioco vada nelle mani della criminalità organizzata che proprio in queste situazioni approfitta per inserirsi nel tessuto sociale e diventarne parte integrante e dettarne le fila prima ancora che lo Stato se ne renda conto.

Sembra strano che gente “competente” come quella che ci governa non lo capisca!

Certo è che la scarcerazione dei boss della malavita e la consegna nelle loro mani del business del gioco sono gravissimi fatti ben lontani dalla ripresa e dal preannunciato Rilancio.

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