“Una scommessa su di noi – Quando il gioco d’azzardo diventa una dipendenza patologica” è il tema di un incontro formativo ed informativo che si terrà giovedì 28 settembre, a partire dalle ore 17:00, a Bagheria. Ad organizzare l’incontro l’Azienda provinciale sanitaria di Palermo, distretto di Bagheria, la Caritas cittadina con il patrocinio del Comune.
L’incontro rientra nel progetto “Una scommessa su di noi, interventi di prevenzione percorsi di cura del GAP gioco d’azzardo patologico e delle dipendenze delle nuove tecnologie afferente all’UOC unità operativa Dipendenze patologiche dell’Asp 6 di Palermo che nasce da un’idea di Francesca Picone, referente scientifico del progetto e direttore dell’UOC Mod 9 di DSM dell’Asp di Palermo.
Il progetto si propone come offerta specialistica multidimensionale ed integrata e prevede l’erogazione di prestazioni di primo e secondo livello presso i Ser.D ed i Ce.Di.SS (centri dipendenze senza sostanza).
Per i responsabili del progetto “Molta importanza assumono gli interventi di prevenzione nel territorio attivati presso i singoli enti comunali le istituzioni scolastiche, i centri aggregativi della comunità.
Durante l’incontro verranno approfondite le tematiche del disturbo da gioco d’azzardo, patologia inserita nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali all’interno del capitolo delle dipendenze senza sostanze.
Si tratta di una patologia sempre più dilagante che coinvolge soggetti di diversa età, estrazione sociale e funzionamento mentale che genera notevoli ricadute sul sistema familiare cui il giocatore appartiene e di conseguenza sull’intero sistema sociale.
I costi in termini di risorse ed economiche non sempre sono quantificabili ma certamente sono molto alti.
L’incontro si propone anche di costituire e attivare un’efficace rete interistituzionale finalizzata a prevenire e curare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico pur nella complessità che lo caratterizza.
All’incontro sono invitati a partecipare i rappresentanti istituzionali del comune, responsabili ed operatori del servizio sociale, responsabili della Caritas cittadina, medici di base, parroci delle comunità e gli operatori delle Caritas parrocchiali, rappresentanti delle forze dell’ordine, membri delle associazioni di volontariato e utenti di diversi servizi oltre a membri della società civile.
La Redazione
