La gup distrettuale del Tribunale di Messina, Monia De Francesco, su richiesta del pubblico ministero Francesco Massara, al termine dell’udienza preliminare di ieri, ha disposto il rinvio a giudizio per 6 dei 10 imputati (la posizione di altri 4 è stata stralciata per la scelta del rito abbreviato), tutti accusati di aver fatto parte di una associazione a delinquere che avrebbe agito con le modalità mafiose. E’ quanto riporta la Gazzetta del Sud. Alla base del business dell’associazione criminale c’era il gioco d’azzardo online, “al quale sarebbero seguite estorsioni e usura praticate dagli stessi imputati nei confronti delle vittime che da giocatori d’azzardo, accettando scommesse illegali, si sarebbero indebitati, per poi pagare debiti sui quali venivano applicati dalla stessa associazione interessi usurari”.
La prossima udienza del Tribunale di Barcellona è stata fissata per il 17 luglio. Rinviati a giudizio, C.I., 57 anni, fratello maggiore del defunto boss O.I, al quale era stato intestato fittiziamente un box all’ingrosso per la vendita di ortofrutta nel mercato ortofrutticolo di Nasari di Barcellona, la cui attività è cessata a seguito del provvedimento antimafia di interdizione del Prefetto; S.L., 47 anni; G.A, 44 anni, inteso “Nunnareddu”, conosciuto in città per il suo attaccamento al calcio tanto da essere stato direttore sportivo dell’Igea Virtus; F. D. A, 52 anni, T.M, 51 anni, D.A.C 68 anni.
