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Cabina di regia sulle riaperture. Ciciliano (Cts): “evidente esigenza politica”

Si riunirà oggi una cabina di regia per valutare e discutere le linee guida presentate dalle Regione sulle prossime riaperture, a partire da maggio. Si tratta di ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri; nessun riferimento al gioco pubblico. Le regioni, ancora divise in zona rossa e zona arancione (non esiste attualmente zona gialla), dovranno attendere il parere e l’eventuale ordinanza dal ministro Roberto Speranza solo dopo un’attenta valutazione da parte del Cts sulla base dei dati del monitoraggio Iss che fotografa il quadro dell’epidemia in Italia.

Nel documento delle linee guida alle palestre si chiede di “redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C”.

“Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi. Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza: o almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, o almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa)”.

Nel ‘capitolo’ dedicato alle piscine è scritto invece che “la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Per le aree solarium e verdi – scrive Adnkronos – assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto in base agli indici sopra riportati”.

Vi sono poi tutta una serie di regole per garantire riaperture in sicurezza delle piscine, tra queste la raccomandazione a “privilegiare l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni; Organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere); tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali”.

Fortemente critico sul pressing per le riaperture da parte delle Regioni Fabio Ciciliano, esperto in medicina delle catastrofi, per un anno segretario del Comitato, ancora membro del nuovo Cts voluto da Draghi, ora in rappresentanza del Dipartimento della Protezione Civile. In un’intervista a Open ha dichiarato “Quella di fronte a cui ci troviamo è un’evidente esigenza politica. E non le nascondo che questo ogni volta mi provoca un certo imbarazzo. Non mi sono mai posto nella posizione di dover decidere tra le due ale, rigorista o aperturista. Ma mi rendo conto che il vero problema che confligge con le nostre decisioni tecniche è il fatto che il Paese non ce la fa, il premier lo ha più volte ribadito ed è una realtà. Il dato di fatto più pericoloso è che si sta registrando un’assuefazione al rischio. Questo perché l’idea di dover sopravvivere con il poco che è rimasto ancora per molto tempo spaventa troppo la popolazione. Nel primo lockdown sono stati utilizzati tutti i risparmi, ora i risparmi non ci sono più ma la possibilità di lavorare per molti non è tornata”.

La Redazione

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