Dopo il Covid, il caro bollette si sta abbattendo sulle attività commerciali costringendole alla chiusura. “Per il terzo mese consecutivo, molti imprenditori si sono visti recapitare bollette fino a 5 volte più alte rispetto a un anno fa. Il dato sconcertante è che alla luce di tutto ciò, ancora non si hanno risposte adeguate da parte della politica. Sono d’accordo con il mio presidente FIPE-Confcommercio, Lino Stoppani, e condivido le sue parole: come primo provvedimento di questa legislatura chiediamo il rafforzamento e prolungamento del cosiddetto credito d’imposta energetico introdotto con il Decreto Aiuti-Ter”, commenta Valentina Picca Bianchi, presidente donne imprenditrici Fipe. “Senza un intervento deciso i nostri locali saranno costretti a chiudere i battenti già nel mese di novembre e limitare le aperture nei fine settimana, a Natale, Pasqua e nei periodi di picco. Sempre che esistano ancora – sottolinea Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe Confcommercio -. Siamo vittime anche della speculazione che si fa scudo delle tensioni geopolitiche. Le nostre attività si stanno snaturando. Le pasticcerie, ad esempio, hanno già rinunciato ai laboratori interni, preferendo i grandi centri di fornitura che costano meno in termini energetici. Questo significa appiattire la qualità pur di sopravvivere”.
La Redazione