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Celin alla Bellanova: “Come può rappresentare gli ippodromi italiani Attilio D’Alesio?”

Vecchia ruggine quella tra Sergio Celin, portavoce del comitato padovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa, e Attilio D’Alesio presidente di Coordinamento Ippodromi (http://cifonenews.comma3.com/celin-a-dalesio-vergogna-e-ne-chiede-le-dimissioni/). Lo scorso novembre avevano già avuto una dura divergenza di opinioni sulla gestione dell’ippodromo Breda di Padova da parte del gruppo Coppiello. A distanza di mesi e alla luce di quanto successo allo storico ippodromo padovano (http://cifonenews.comma3.com/caso-breda-occupato-da-terzi-senza-titolo-celin-denuncia/ http://cifonenews.comma3.com/celin-chiede-le-dimissioni-di-della-putta-per-inadeguatezza-e-insensibilita/ ) Celin rincara la dose e denuncia alla ministra Bellanova e al Governatore Zaia l’atteggiamento di D’Alesio.

“Con quale titolo può rappresentare gli ippodromi italiani al tavolo del Suo Ministero,una persona come Attilio D’Alesio, ex direttore della società Labronica Corse Srlu (dichiarata fallita), che gestiva lo storico ippodromo Caprilli di Livorno (città natale dello stesso D’Alesio), visto che non è riuscito a scongiurarne la chiusura nonostante fosse di proprietà comunale e nonostante il D’Alesio ricoprisse contemporaneamente anche il ruolo di amministratore pubblico come assessore allo sport nel Comune di Livorno?Poi sono sempre a chiedermi – scrive Celin – come possa il D’Alesio difendere l’operato del suo associato “Gruppo Paolo Coppiello” nella fallimentare gestione dell’ippodromo “Breda”, dal momento che sono anni che non mette piede all’interno della struttura? Evidentemente il D’Alesio ritiene “normale” che un’ippodromo sia privo di un impianto di allarme collegato h 24 con le Forze dell’Ordine in caso di intrusione e di un presidio notturno di vigilanza armata; che di notte si trasformi in un cimitero, abbandonando i Cavalli al loro destino e nel buio più totale; che non esista un impianto di allarme antincendio o un piano di evacuazione, collegato con i Vigili del Fuoco h24 (considerata la pericolosità del luogo, con materiale facilmente infiammabile e per la presenza di esseri viventi indifesi come i cavalli); che non esista una clinica veterinaria mobile di pronto soccorso per raccogliere un cavallo rimasto ferito gravemente in pista, per non dover assistere di nuovo alla macabra scena di qualche anno fa, sempre con la gestione del “Gruppo Paolo Coppiello”, quando hanno raccolto con la ruspa, come fosse un sacco di patate, un povero cavallo morto in gara per lesioni gravissime!; che non esista un ambulatorio veterinario attrezzato all’interno delle scuderie, dove i veterinari preposti siano nelle condizioni di poter intervenire adeguatamente per visitare e soccorrere un cavallo e che i box dove i guidatori e gli allenatori che lavano i cavalli, siano spesso con le fogne intasate, per la mancanza di una efficace manutenzione? Sono ancora in attesa- conclude Celin – che D’Alesio mi dia una sua conferma, in merito al dibattito pubblico da tenersi nelle scuderie dell’ippodromo “Breda” di Padova (ho gia’ ricevuto diverse adesioni anche da parte di molti addetti ai lavori), alla presenza delle autorità comunali e del Suo Ministero, assieme alla Regione Veneto e come spettatori avremo anche i Cavalli, i principali protagonisti del mondo ippico. Oppure dovrei pensare signor D’Alesio che si vergogni a guardare negli occhi i cavalli?”

La Redazione

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