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Ippica, Padova piange Rodi Grassetto. L’addio di Celin all'”ultimo grande direttore del Breda”

Padova piange Rodi Grassetto, 85 anni, indimenticato direttore dell’ippodromo “Le Padovanelle” di Ponte di Brenta, morto l’ultimo dell’anno a causa di una polmonite mai guarita. Per un ventennio Rodi, conosciuto da tutti come il “re dei cavalli”, ha tenuto in mano le redini della struttura, considerata il fiore all’occhiello della città. A ricordarlo in una lettera il portavoce del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei Cavalli da corsa, Sergio Celin: “l’ultimo grande direttore che ha avuto l’Ippodromo Breda di Padova nella sua gloriosa storia e, anche se a volte avevamo idee diverse e discutevamo in modo acceso, non veniva mai meno il rispetto reciproco. Con Rodi Grassetto scompare una dinastia di gestori di ippodromi tra i più rispettati e famosi in Italia che hanno sempre saputo dare un’accoglienza ed un calore unico: venire all’Ippodromo era un divertimento e l’ippodromo ‘Le Padovanelle’ era un vanto italiano. L’ippodromo aveva una pista da corsa ovale unica nel suo genere per il manto sabbioso di superficie formato con la morbida sabbia estratta dal fiume Brenta”. Fedelmente legato all’ippodromo padovano Celin ricorda: “Dopo anni di oblio a causa di recenti gestioni fallimentari e disastrose, da un anno l’ippodromo Breda è stato acquistato ad un’asta pubblica dalla famiglia dell’imprenditore Giuseppe Stefanelli che, tra mille difficoltà, sacrifici e grande coraggio, sta cercando di fare tutto il possibile per riportarlo ai fasti di un tempo”.

La Redazione

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