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Emergenza Covid-19. Ippica porte chiuse, D’Angelo chiede chiarimenti

 “Credo che nella predisposizione dei decreti sugli ippodromi vadano diversificati quelli che hanno al loro interno centri di allenamento per i cavalli, come Milano, Roma e Napoli, e quelli che non li hanno.I primi, infatti, ospitano anche degli affittuari, i proprietari dei cavalli: ecco, loro possono entrare negli impianti durante le giornate di corse oppure no?E i fornitori, gli operatori, i veterinari?”. C’è tanta confusione nel mondo dell’ippica nel pieno dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 (http://cifonenews.comma3.com/ippica-nuove-disposizioni-mipaaf-sullemergenza-covid-19/). A chiedere chiarimenti alle Prefetture, Pierluigi D’Angelo, presidente di Ippodromi partenopei, gestore di Agnano: “Sono punti da chiarire, perché potrebbero danneggiare il settore e causare sgradevoli malintesi. Andrà quindi specificato cosa si intende per ‘porte chiuse’. Le Prefetture devono definire con precisione quali comportamenti dovranno osservare le società di corse nei confronti di questi casi specifici”. 

Nel frattempo il nuovo decreto legge prevede, oltre alla chiusura di scuole e università fino al 15 marzo, anche la sospensione di manifestazioni ed eventi di qualsiasi natura, sia in luogo pubblico che privato, che “comportino affollamento di persone e che non garantiscano il rispetto della distanza di sicurezza/interpersonale di almeno un metro”. Mentre, ministero delle Politiche agricole, ha invitato le società di corse che operano nei territori colpiti dal virus a rivolgersi alla Prefettura per richiedere le autorizzazioni, caso per caso, e assicurare il monitoraggio delle attività svolte. L’ippodromo di Padova infatti ha rinunciato alle corse di domenica per recuperare successivamente i due GP a porte aperte, rinviati quindi a data da destinarsi.

La Redazione

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