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Gioco online: il Governo batte cassa e conta di guadagnare 460mln tra il 2024 e il 2025

Il Governo batte cassa col gioco d’azzardo contando di guadagnare 460 milioni tra il 2024 e il 2025 grazie al costo delle concessioni, i canoni annuali e l’istituzione dell’albo per i punti vendita ricarica. Eliminato il numero massimo di autorizzazioni rilasciabili, lo Stato stima di rilasciarne 50. Il decreto sul gioco online oggi in discussione nel preconsiglio dei Ministri prevede il versamento da parte delle società assegnatarie delle concessioni di un corrispettivo una tantum di importo pari a 7 mln di euro alla luce della durata novennale della concessione e dell’enorme incremento della raccolta e del margine per i concessionari. Rispetto alla previsione di cui all’articolo 1, comma 127, della legge n. 160/2019, l’importo dell’una tantum è stato quasi triplicato in linea con l’andamento della raccolta del gioco a distanza che, fra il 2019 e il 2022, è cresciuto del 100% e che, nel 2023, fa registrare un’ulteriore crescita stimata, per fine 2023, di un ulteriore 30% rispetto al 2019, passando da una raccolta di 36,4 mln di euro del 2019 ad una raccolta stimata per il 2023 di circa 83,5 mln di euro, con stime di ulteriore crescita anche per gli anni a seguire. Nella valutazione sull’importo si è tenuto conto, altresì, della eliminazione del numero massimo di concessioni rilasciabili.

Si stima che la remuneratività della concessione sia tale da compensare l’aumento dell’una tantum, in misura tale da consentire il rilascio di circa 50 concessioni con conseguenti versamenti all’Erario pari a circa 350 milioni di euro (50 per 7 milioni), di cui circa 200 milioni nell’anno 2024 e 150 milioni nel primo semestre dell’anno 2025. All’importo una tantum previsto dall’articolo 6, comma 5, lettera p), deve aggiungersi la rideterminazione del canone di concessione annuale previsto dal successivo comma 6, lettera n). Considerata l’incidenza dell’importo complessivo dell’una tantum e del canone sul compenso annuale corrisposto ai concessionari e parametrandolo all’incidenza che assume attualmente sulle altre concessioni del gioco pubblico, è stato previsto un canone pari al 3 % annuo.

Per quanto riguarda il gettito derivante dal canone di concessione, utilizzando come base di calcolo i compensi percepiti dai concessionari per l’anno 2022, pari in totale a circa 2.860 mln di euro e applicando un aumento prudenziale del 20% (in linea con l’aumento della raccolta), si può ipotizzare, a decorrere dal 2025, un introito annuo derivante da canone di concessione pari a circa 100 milioni di euro.

La Redazione

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