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Gli ippici protestano contro la disdetta del contratto nazionale

Gli ippici protestano “contro la disdetta del contratto nazionale e il rifiuto di razionalizzare e rinnovare la normativa applicata al settore“. A renderlo noto Fabio Scurpa (Slc Cgil), Mirco Ceotto (Fisascat Cisl) e Franco Marziale (Uilcom Uil), spiegando: “Le società di corse, nell’ultimo incontro tenutosi il 4 aprile u.s., hanno formalizzato che dal 1° luglio 2022 la Snaitech applicherà il CCNL TdS (commercio), mentre Uni e Federippodromi il CCNL degli Impianti e Attività sportive profit e no profit, determinando un’ulteriore frammentazione del settore in luogo della razionalizzazione chiesta dalle OO.SS. Le società che gestiscono le scuderie del trotto e del galoppo non hanno mai risposto alle richieste di incontro. Lo stato di agitazione, formalizzato con questo comunicato, comporterà il blocco di tutte le attività aggiuntive al normale orario di lavoro (straordinari, banca ore, flessibilità oraria ecc.), a cui si aggiunge un pacchetto di 32 ore di sciopero da articolare secondo le determinazioni e le modalità di ogni singolo sito produttivo con la finalità di bloccare completamente l’attività di corse ed eventuali altre manifestazioni spettacolistiche e di intrattenimento programmate all’interno degli ippodromi.

Oltre alle descritte iniziative sindacali – prosegue la nota – le Segreterie territoriali e nazionali di Slc-Cgil, Fisascat-Cisl e Uilcom-Uil, si attiveranno con le istituzioni e con gli ispettorati del lavoro, allo scopo di avviare puntuali verifiche sulla regolarità e la sicurezza del lavoro svolto all’interno degli ippodromi. Si chiederà al Ministero competente di vigilare sul corretto impiego delle risorse pubbliche messe a disposizione di imprenditori che, evidentemente, hanno poco a cuore il rilancio e lo sviluppo dell’ippica. Le scriventi OO.SS. sono disponibili da subito a riprendere il percorso di collaborazione che le società di corse hanno incomprensibilmente interrotto, partendo appunto dalla razionalizzazione, e dal rinnovo dei contratti esistenti compreso quello dei totalizzatori e servizi vari”, concludono i sindacati.

La Redazione

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