Il Cile chiede la regolamentazione del gioco online. Secondo un sondaggio condotto da Unholster e MORI, il 73% dei cittadini cileni di età superiore ai 18 anni, ritiene che la regolamentazione dei giochi e delle scommesse online sia necessaria. A rivelarne i dati è stata l’Asociación Chilena de Casinos de Juego (Accj). I risultati sono stati parte di un’analisi congiunta tra l’Accj e la Responsible Gaming Corporation, durante la sessione di discussione “Reality of Unregulated Gambling and its Negative Externalities”, che si è svolta la scorsa settimana come segnala Sbc News. Le associazioni di gioco hanno anche rivelato che il 52 per cento degli intervistati ha confermato che abbandonerebbe il gioco illegale, anche se il 23 per cento ha assicurato che avrebbero continuato a partecipare.
D’altra parte, il rapporto ha avvertito che i giocatori online hanno un’attività più frequente in questi siti rispetto a quanto visto nei casinò terrestri, quindi è necessario un approccio normativo più specifico per prevenire un consumo problematico. Uno degli obiettivi principali sarebbe prevenire il gioco d’azzardo problematico e avere un “profilo di giocatore d’azzardo online” che richiede un approccio speciale, come si evince dai risultati dell’indagine.
Consuelo Salinas, avvocato dell’Unità Specializzata Crimine della Procura Nazionale, ha ricordato che fino a quando non ci sarà una regolamentazione, verrà considerato illegale il funzionamento di qualsiasi piattaforma attiva di gioco online e scommesse sportive. “I siti di scommesse – spiega – sono ospitati su server al di fuori del Cile e gestiti da società stabilite all’estero. Non abbiamo modo di localizzarli o accusarli del crimine”. Ma chi è il giocatore online? Dallo studio è emerso che “È un giocatore rischioso, che lo fa regolarmente rispetto a chi frequenta i casinò, è un pubblico giovane e per lo più maschile, di fascia sociale medio-alta, che inizia in tenera età, il che è preoccupante perché se un quadro normativo non si genera, potrebbe portare a un problema di salute pubblica, come lo sono altre dipendenze”.
La Redazione