“Stop alle disparità di trattamento”: questo quanto richiesto dalle associazioni Ang, Anac e Anct (rispettivamente Associazione nazionale galoppo, Associazione nazionale allevatori cavalli purosangue e Associazione nazionale allevatori cavalli trottatori), ascoltate dalla commissione Agricoltura della Camera. Anche secondo la proposta di legge della deputata Maria Chiara Gadda di Italia viva, l’obiettivo sarebbe quello di uniformare quanto più possibile l’ippicoltura, indipendentemente dalla destinazione finale del cavallo: che sia da carne o sportivo, l’attività agricola dell’allevamento deve essere riconosciuta come tale anche e soprattutto dal punto di vista fiscale e previdenziale, senza disparità di trattamento. “Il settore è da lungo tempo in forte crisi, oggi rischia l’estinzione, e richiede certamente un intervento strutturale che però dia definitive risposte quasi nell’immediato, difficilmente tollerando i tempi dell’emanazione di decreti delegati, che potrebbero arrivare troppo tardi” ha dichiarato in audizione Ubaldo La Porta, presidente dell’Associazione nazionale allevatori cavalli trottatori. “Il successo dell’iniziativa parlamentare passa, a nostro avviso, attraverso il riconoscimento all’allevamento del cavallo (indipendentemente da qualunque considerazione circa la sua destinazione finale) di assoluta centralità nel complessivo progetto di riforma. L’intervento legislativo – aggiunge La Porta – è necessario e va perseguito con convinzione nella direzione primaria di affermare che l’allevamento di cavalli, di qualunque razza e indipendentemente dalla loro destinazione, è attività agricola”. (https://www.gioconews.it/politica-93/65357-ippicoltura-e-riforma-gadda-gli-allevatori-piu-considerazione-dei-cavalli-sportivi).
La Redazione