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L’Abbate: “La mia intenzione è di dare un futuro, più roseo possibile all’ippica”

Il sottosegretario al Mipaaf con delega all’ippica, Giuseppe L’Abbate risponde alle organizzazioni sindacali che, nei giorni scorsi, lo avevano accusato del mancato versamento delle sovvenzioni promesso dal Mipaaf lo scorso maggio (http://sottosegretario al Mipaaf con delega all’ippica, Giuseppe L’Abbate)

Così in un’intervista a Gioconews (https://www.gioconews.it/ippica/64864-l-abbate-mipaaf-sovvenzioni-confermate-ora-serve-ok-della-corte-dei-conti) L’Abbate ha spiegato:

“Cerchiamo di fare chiarezza e evitiamo che la realtà venga travisata: c’è bisogno di trasparenza e onestà oltre che di passione nel mondo ippico e ritengo di mettercele tutte e tre, profondendo un impegno costante e determinato a raggiungere l’obiettivo. Inquinare i pozzi non so a che serva e a cosa serva: al ministero delle Politiche agricole siamo decisi a proseguire una strategia di rilancio del comparto ippico perché crediamo fortemente che abbia la possibilità di risollevarsi a partire dal porre al centro di tutto il cavallo e il suo benessere”.

“Nell’incontro tenutosi presso i miei uffici al Mipaaf – prosegue il sottosegretario – abbiamo concesso alle società di corse l’emissione delle fatture a determinate specifiche condizioni: si trattava – ed era cosa nota – di un artificio contabile nella speranza che le altre due amministrazioni coinvolte – Ragioneria di Stato al ministero dell’Economia e delle finanze e Corte dei Conti – producessero le loro dichiarazioni in tempi stretti. L’Amministrazione, peraltro, aveva chiesto di attendere qualche altro giorno per l’espletamento di alcune procedure e ciò non è accaduto, facendoci pervenire le fatture la sera stessa.È cosa evidente a tutti che il Mipaaf non possa essere responsabile dei tempi delle procedure che fanno capo a ben altre due Amministrazioni differenti. Non comprendere cosa sia accaduto con la soppressione dell’ex Assi/Unire e l’ingresso in maniera tranchant dell’ippica all’interno del Ministero significa non voler vedere la realtà delle cose. Eppure sono trascorsi tanti anni da quando ciò è avvenuto: anni in cui nulla è cambiato. Ora la mia ferma intenzione è di dare un futuro – il più roseo possibile – all’ippica italiana. Se qualcuno preferisce lo status quo che ci condanna inevitabilmente ad una lenta agonia è pregato di non intralciare il percorso di chi ha a cuore questo settore produttivo”, rimarca L’Abbate.

“È comunque notizia di ieri che l’Ufficio Centrale di Bilancio ha inviato le prime dieci risposte positive per i primi dieci ippodromi. Ora occorre attendere l’ok della Corte dei Conti: dovrebbe trattarsi di un mero atto ‘formale’ in quanto non è stata sollevata alcuna obiezione significativa. Quelle che sono state rifiutate sinora sono le fatture che alcune società di corse avevano già emesso senza attendere le tempistiche da noi suggerite e per le quali il tempo di accettazione era scaduto o scadeva entro questa settimana, atteso che occorre ancora aspettare la registrazione alla Corte dei Conti.Mi preme ribadire che il contributo alle corse non è stato modificato nonostante ciò accaduto a causa del Covid-19”, afferma il sottosegretario. L’Abbate quindi passa in rassegna i supporti economici per la filiera ippica previsti dai vari provvedimenti governativi a sostegno delle attività per la ripresa post coronavirus.“Accanto alle misure orizzontali, ovvero quelle che hanno riguardato tutte le categorie e i settori dai bonus per i lavoratori al fondo perduto per le imprese, l’ippicoltura beneficerà anche degli sgravi contributivi per i dipendenti inseriti nell’art. 222 del Decreto Rilancio, convertito definitivamente in legge nei giorni scorsi, e per cui abbiamo stanziato un totale di 426,1 milioni di euro per le filiere maggiormente in crisi. Quest’ultima misura necessita di un decreto interministeriale Mipaaf-Lavoro-Mef su cui si è a lavoro per l’emanazione.Di rilievo per tutto il comparto agricolo e, dunque, anche per l’ippicoltura, è poi l’accesso diretto al Fondo di Garanzia di Mediocredito Centrale che sosterrà – attraverso la garanzia dello Stato – gli investimenti. Una rivoluzione del credito che ho fortemente voluto nella conversione in legge del Cura Italia e che dallo scorso 20 luglio è divenuta finalmente operativa. Questa misura permetterà una iniezione ingente di liquidità per chi, nel comparto primario, presenta idee di investimento. È solo creando valore aggiunto che potremo lasciarci alle spalle questa crisi ulteriore causata dalla pandemia Covid-19. Solo così, infatti, creeremo reddito e posti di lavoro”.

La Redazione

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