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Lettera di Marasco a Conte per “un dialogo costruttivo”

Divieto di pubblicità e aumento tasse sul gioco. Sono questi i temi trattati nella lettera aperta al premier Conte da Moreno Marasco, presidente di Logico (http://cifonenews.comma3.com/logico-gli-italiani-chiedono-piu-informazione-sul-gioco-legale-il-divieto-di-pubblicita-e-dannoso/). L’associazione, che riunisce gli operatori di giochi e scommesse online, chiede al neo governo giallorosso di “Avviare un dialogo costruttivo con gli operatori concessionari in Italia”.

Così Marasco: “L’associazione Logico (Lega operatori di gioco su canale online), che rappresento, si compone dei principali concessionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm) per l’esercizio del gioco a distanza con vincita in denaro: aziende anche estere, rinomate a livello internazionale, eccellenze del settore, assoggettate ai rigidi controlli dell’Adm su composizione societaria e manageriale, in tema di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose, al riciclaggio di denaro, alla manipolazione delle partite truccate e soprattutto in materia di protezione del giocatore e responsabilità sociale. In Italia, il segmento del gioco a distanza prevede l’identificazione obbligatoria del giocatore, la sottoscrizione di un contratto per l’apertura di un conto di gioco online, la fissazione di misure di auto-limitazione prima di poter impegnare il proprio denaro nel gioco, la disponibilità di iscrizione al Registro unico di auto-esclusione dal gioco e la comunicazione in tempo reale al sistema centrale dell’Adm gestito da Sogei di tutti i dati del giocatore, delle giocate, dei versamenti effettuati e delle vincite ricevute. I meccanismi di tutela appena citati – spiega ancora Marasco – risultano essenziali al fine di contrastare il gioco d’azzardo patologico, uno dei punti al programma del suo nuovo Governo, nonché per combattere l’offerta di gioco illegale attraverso il canale internet, che oggi consta, dalla black-list dei Monopoli, di oltre 7000 indirizzi internet. Logico si è fatta promotrice di iniziative e spot Tv informativi per diffondere la conoscenza di tali meccanismi e veicolare una maggiore responsabilità sociale nella diffusione delle campagne pubblicitarie dei propri associati. Nel 2018, il gioco legale con vincita in denaro ha totalizzato ricavi per 18 miliardi di euro, dei quali solo l’8 percento riconducibile all’esercizio a distanza. Ora, l’esperienza di Governo appena conclusa ha introdotto, in meno di un anno di attività, un divieto totale di pubblicità e di sponsorizzazione ed aumentato la tassazione sul gioco. L’impatto di tali interventi ha colpito principalmente il comparto del gioco a distanza, non solo in termini economici (diretti o di indotto anche per le imprese del comparto media o le organizzazioni sportive e culturali sponsorizzate), ma lesionando l’interesse stesso al mercato italiano, con una conseguente riduzione delle stime di incasso per lo Stato italiano sia in termini di imposte di gioco che di canoni di concessioni. Tali interventi minano la solidità dell’intero impianto normativo del gioco a distanza che, in mancanza di un’offerta legale e della sua conoscenza, relega la domanda di gioco a canali illegali e incontrollati, facilmente raggiungibili e privi delle tutele appena rappresentate, producendo l’esatto contrario dell’obiettivo prefissato, incrementando i costi sociali derivanti dal gioco d’azzardo patologico. L’indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicata ad ottobre 2018, ha dimostrato che il comparto del gioco a distanza legale rappresenta una fetta quasi insignificante delle problematiche relative al gioco patologico. Dalla ricerca è infatti emerso che i giocatori adulti giocano per il 94,5 percento in luoghi fisici mentre online solo una minoranza (5,5 percento) e che la pubblicità risulta avere un peso contenuto nella scelta del consumatore: infatti, solo il 19,3 percento dei giocatori ha scelto di giocare in base ad essa, mentre l’80,7 percento ha dichiarato di non averlo fatto in base alla pubblicità.Risulta pertanto paradossale che il Governo uscente abbia introdotto un divieto di pubblicità e sponsorizzazioni quando avrebbe dovuto invece valorizzare la regolamentazione del gioco online adottata in Italia, presa ad esempio in altri Stati dell’Unione e tenere in considerazione i dati della ricerca Iss emersi, dando seguito, ad esempio, ai principi della Raccomandazione europea in materia di pubblicità del gioco online, affinché il gioco a distanza rimanga attività di intrattenimento offerta in modo legale e responsabile. La qualità della comunicazione deve essere il vero punto di attenzione, nel gioco come in altri comparti: non suscita scandalo la pubblicità di una nota marca di birra durante le partite di calcio, sebbene si stiano pubblicizzando alcoolici e l’alcool sia la prima fra le dipendenze, secondo dati Istat: il marchio è infatti presente nei più visibili spot televisivi, a bordo campo, attraverso una comunicazione altamente responsabile. Mi piace pensare che questa lettera aperta possa suscitare l’interesse del nuovo Governo ad una corretta comprensione del segmento di gioco online legale, nonché allo sviluppo di iniziative volte a favorire la conoscenza del suo attuale inquadramento e a tutelarlo quale presidio di legalità dell’offerta di gioco online; iniziative per le quali l’associazione Logico si rende immediatamente disponibile”, conclude Marasco.

La Redazione

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