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Marasco (Logico): “riordino prima delle gare, che esprima una visione complessiva del settore”

Moreno Marasco, presidente di LoGICO, intervenendo all’incontro ‘Gioco: un solo mercato, un solo riordino’ alla Camera ha dichiarato: “Le ipotesi ventilate mancano l’occasione di un approccio coordinato. Non c’è stata consultazione del mercato, in questo modo solo pochi concessionari saranno favoriti. Tante altri operatori rischiano di non poter sopravvivere. Il riordino va fatto tenendo presente quanto di meglio esiste in Italia in fatto di misure per contrastare il gioco minorile, il riciclaggio di denaro e il gioco problematico, esattamente quello che, grazie alla tecnologia e a standard stringenti, si riesce a fare nel gioco a distanza legale.

Serve un riordino organico – sottolinea Marasco – prima di indire le gare, un riordino che esprima una visione complessiva del settore. Secondo quanto trapelato, invece, il decreto prevederebbe un esorbitante costo delle concessioni di 7 milioni di euro, canoni raddoppiati e nuove e ingiustificate restrizioni, come il limite di un solo sito Internet per concessionario, in contrasto con l’irrisolta mancanza di visibilità, e quindi il divieto di pubblicità, rispetto ai competitor illegali. Inoltre, si realizzerebbe una sorta di regolarizzazione dei punti vendita e ricarica (PVR) con un costo di soli 200€ cadauno, invece di bandire una regolare gara di aggiudicazione. Ne risulta un quadro di riforma confuso e senza logica, che rivela una mera volontà di restringere il mercato, con gravi effetti espulsivi della concorrenza.

“È evidente la marcata impronta anticoncorrenziale del provvedimento che prospetta un riassetto competitivo del comparto con un aumento sproporzionato e ingiustificato del costo delle concessioni, ben 35 volte superiore rispetto al bando precedente del 2018, che da una nostra analisi risulta senza precedenti nel panorama mondiale. Questo taglierebbe fuori 65-75 attuali concessionari, lasciandone in campo una quindicina. Un taglio drastico – chiosa Marasco – che mette in serio pericolo molte aziende e i loro occupati. Principi di libera concorrenza sono richiamati nelle premesse del testo, per poi essere calpestati con norme che favoriscono un oligopolio, espellendo dal perimetro legale la stragrande maggioranza dei concessionari attuali, senza tuttavia garantire la visibilità dei concessionari operanti sul circuito legale”.

La Redazione

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