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Lollobrigida presenta la nuova Unità Ippica dell’Arma composta da 16 carabinieri.

Lo aveva promesso il ministro Lollobrigida che si sarebbe dedicato all’ippica e lo ha fatto. “Oggi viene ripresa e rinforzata quella che, per oltre 40 anni, è stata una specifica competenza dell’Arma. Restituiamo al mondo dell’ippica un nucleo a sua tutela, in soli 16 mesi”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto alla presentazione al Masaf della nuova Unità Ippica del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma. Alla base dell’iniziativa, l’obiettivo di rilanciare il settore, considerato strategico per l’economia nazionale, assicurare il mantenimento dell’allevamento dei cavalli e renderlo economicamente produttivo, consentire una gestione funzionale degli ippodromi.
    “Il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, legato a questo dicastero, dal 1992 aveva come compito prioritario di occuparsi di ippica e tornerà ad essere così – ha detto il ministro – la trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e per garantire una maggiore incisività dell’azione ministeriale. L’Arma, nella sua funzione, è un perno per la tutela agroalimentare – ha aggiunto Lollobrigida – l’immagine dei Carabinieri è legata a quella dello Stato, i temi della legalità e della sicurezza sono importanti per ogni attività e impresa, dove non ci sono queste non è possibile lavorare. Io concepisco lo Stato come un quadro di riferimento normativo che deve dare a chiunque la possibilità di sviluppare la propria attività”. 
Il nuovo nucleo dedicato all’ippica, è composto da 16 Carabinieri: 8 dal reparto operativo centrale di Roma e 8 dai reparti interregionali (2 da Torino, 2 da Parma, 2 da Salerno e 2 da Messina). Le loro attività, in sinergia con le unità territoriali, riguarderanno tutti i 36 ippodromi d’Italia e cureranno la tutela di tutto quello che orbita intorno al settore: dal contrasto alle scommesse clandestine all’impiego illecito di denaro pubblico, fino al doping.

“Abbiamo costituito questa unità operativa con la missione di tutelare il comparto ippico – ha detto il generale Melis – proteggerla da quelle distonie che, come in tutti i settori caratterizzati dalla presenza di risorse finanziarie, possono essere affetti da patologie che nulla hanno a che vedere con il mondo del miglioramento della razza equina, dell’intrattenimento e delle scommesse lecite. Le procedure di controllo hanno carattere ispettivo e, dopo la presa di contatto con gli ippodromi si procederà ad una ricognizione dei luoghi, anche fotografica, all’identificazione delle persone nei box e nelle stalle; verrà presa visione del registro accessi e si prenderanno accordi con la direzione per la ricezione di tutta la documentazione contabile, amministrativa e sportiva necessaria. L’obiettivo è verificare il corretto utilizzo dei fondi da parte del ministero, ma anche che tutte le attività si svolgano nel rispetto delle leggi e regolamenti vigenti; questo per tutelare e far si che le corse trotto e galoppo si svolgano nella totale regolarità. Il tutto in stretto coordinamento con la Direzione generale dell’Ippica retta da Remo Chiodi”.

La Redazione

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