Dati allarmanti quelli pubblicati da ‘il Resto del Carlino‘ (https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/gioco-d-azzardo-1.4822657) in questi giorni: nella provincia di Macerata, secondo quanto riporta l’Agenzia dogane e monopoli, nel 2018 ben 467,25 milioni di euro sono finiti nel gioco d’azzardo. A Civitanova, il giocato maggiore, con oltre 173 milioni. Qui le tipologie d’azzardo che registrano il maggior volume d’affari sono le moderne videolottery, con un giocato di 104 milioni (più della metà della cifra giocata in totale nel comune), con a seguire le classiche Awp, che hanno modalità di gioco simile ma puntata massima minore (28 milioni giocati con una spesa di quasi 9 milioni) e il Bingo con 11 milioni giocati.
“In totale – si legge su il Resto del Carlino Macerata – in provincia sono stati spesi 467, 25 milioni di euro, con una perdita netta per i giocatori di 103 milioni. Il centro costiero è seguito da Corridonia (43,8), Tolentino (37,6) e Macerata (34,7). Il tipo di gioco che ha fatto registrare gli importi maggiori è la Vlt, videolottery, evoluzione della slot machine che però permette all’importo della puntata singola di toccare i 10 euro. Alte spese anche nelle lotterie istantanee, cioè i classici gratta e vinci, nel Lotto e nelle Awp, nonostante nel comune di Macerata le classiche «macchinette», dal marzo dell’anno di riferimento, abbiano avuto uso limitato per via dell’ordinanza che vieta ai locali pubblici la loro accensione in determinate fasce orarie, mattutine e pomeridiane, nell’ottica del contrasto alla ludopatia.
Nel capoluogo la fetta più consistente delle giocate riguarda gli Awp (poco più di dieci milioni), mentre il giro d’affari delle Vlt sfiora gli otto milioni di euro. Sei milioni sono stati «investiti» nel Lotto, 5,7 nelle lotterie istantanee”.
La Redazione