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Milano, inaugurato il nuovo Spazio Gio all’ospedale San Carlo per ludopatici

Inaugurato il nuovo Spazio Gio all’Ospedale San Carlo di Milano. Si tratta di uno sportello informativo e di primo contatto per le persone che presentano comportamenti di gioco problematico patologico e per i loro familiari, spesso i primi a richiedere aiuto. 

Spazio Gio Ospedale San Carlo è un progetto del Serd Territoriale di Asst Santi Paolo e Carlo e rientra nel Piano operativo locale gioco d’azzardo patologico (Gap) di Ats Città Metropolitana di Milano. Il servizio si avvale della professionalità di un’équipe multidisciplinare specializzata: psicologo, assistente sociale ed educatore professionale con la possibilità, laddove necessario, di invio ai servizi di cura presenti sul territorio. 

 “Quello del gioco d’azzardo patologico è un problema trasversale che sta attraversando tutte le fasce d’età”, dichiara Matteo Stocco, direttore Generale Asst Santi Paolo e Carlo. “Come servizio pubblico è nostro dovere intervenire con servizi e professionisti esperti del settore e consentire a tutta la popolazione un accesso il più facile e rapido possibile.” 

“Sono contento che presso un Ospedale, il più classico dei luoghi di cura”, dichiara Claudio Nicolai, direttore Sc Serd Territoriale, “nasca un punto di approccio ad una malattia che necessita di essere normalizzata, sfrondata da stigmi e vergogne. E’ un passo importante per poterla affrontare con metodo scientifico”. 

“Ad oggi purtroppo è ancora poco diffusa la consapevolezza che questo fenomeno sia un vero e proprio disturbo e che, in quanto tale, richieda specifici percorsi di cura e di riabilitazione” dichiara Maria Cristina Perilli, responsabile di Spazio Gio ed esperta nella cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico. 

“Quando il gioco d’azzardo evolve in una patologia”, dichiara l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé, “è importante mettere in campo interventi tempestivi a sostegno di persone che storicamente non si fanno avanti spontaneamente per chiedere aiuto, in parte per sottrarsi allo stigma e, in parte, per una fisiologica sottovalutazione del problema. Per questo, intercettarle e incontrarle nei luoghi della loro quotidianità è fondamentale per prevenire cronicizzazioni e aggravamenti. Lo spazio che inauguriamo oggi va proprio nella direzione della risposta a questo bisogno di prossimità. Il Comune da anni fa la sua parte con la rete civica MilanoNoSlot e continuerà a essere in prima fila per promuovere l’impegno e la collaborazione tra le istituzioni su questo tema.

I DATI

Dati dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) condotto nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), pubblicati nel 2018, rilevavano che il 36,4% degli italiani (circa 18.450.000 di persone) aveva giocato d’azzardo almeno una volta nei 12 mesi antecedenti l’intervista. Percentuale che è salita al 43% (circa 20.000.000 di persone) nei dati relativi al 2022 elaborati dal CNR.

L’ISS rilevava che 1.400.000 mila persone presentavano un rischio moderato e ben 1.500.000 erano i giocatori problematici. Mentre tale percentuale sembra essere diminuita tra gli adulti, i profili di gioco a rischio/problemtco tra I giovani sono in aumento (circa l’8% dei ragazzi che giocano d’azzardo – dati CNR). Gioca d’azzardo un uomo su due e una donna su tre.

La maggior incidenza di giocatori d’azzardo che, nel 2018 era compresa nella fascia tra i 40 e 64 anni, ora è collocate nella fascia 18-34 anni con un’età media di inizio compresa tra i 18 e i 25 anni. Giocano anche molti minorenni nonostante ciò sia loro vietato per legge. La fascia di età che mostra una maggiore prevalenza di rischio moderato o severo è compresa tra i 18 e i 40 anni.La Lombardia nell’ultima presentazione ADM relativa a questi dati, è al secondo posto per giocato pro capite nel 2021 (858,90 euro).

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