Il Ministero dell’Agricoltura (Mipaaf) è stato condannato dal Tar Lazio a versare le sovvenzioni dovute all’ippodromo di Siracusa in base al calendario orginario “entro una misura percentuale da determinarsi nell’accordo tra le parti oppure, in difetto, in misura non superiore al 20%”. I giudici amministrativi hanno infatti accolto il ricorso della società Ippomed, che gestisce l’ippodromo siciliano, contro il taglio delle corse nel mese di dicembre 2017 (http://gimeg.it/focus/ippica-mipaaf-modificato-calendario-nazionale-delle-corse-maggio-dicembre-2017-4). A ottobre dello stesso anno infatti, il Mipaaf a fronte dei tagli di bilancio, aveva ridotto di 4 milioni e 250mila euro il capitolo destinato all’ippica e alla promozione agroalimentare. Una scure che ha ridotto da sette a cinque le giornate di corsa previste per l’ippodromo di Siracusa. Da qui il ricorso al Tar da parte della società Ippomed, accolto con una sentenza del 2019 che annullava il decreto ministeriale.
Per la quantificazione del danno da risarcire, l’ippodromo sottolinea che il taglio ha comportato la perdita non solo delle sue giornate stabilite dal Mipaaf, ma anche “di altre due giornate aggiuntive, per insufficienza dello stanziamento residuo ordinario. Quest’ultimo, a seguito del decreto in questione, subiva una decurtazione del 54,04% riducendosi a soli 140.000 euro. Una volta sottratti i premi già impegnati, l’ippodromo aveva a disposizione appena 61.900 euro (in media 3.438 euro per ciascuna delle singole corse partenti nella giornata), una somma che non consentiva alcuna programmazione nel rispetto dei criteri e delle disposizioni della circolare di programmazione, che pur lo stesso Ministero ha ribadito essere assolutamente vincolante”.
La Redazione