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Nuovo dpcm: sale gioco non chiudono se rispettano le disposizioni

“Escluderei un nuovo lockdown e lo dico a ragion veduta perché abbiamo lavorato proprio per prevenirlo”. Lo ha dichiarato  il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ieri sera a Taranto. Tuttavia il nuovo dpcm mette in campo misure di contenimento più stringenti per fronteggiare l’emergenza Covid in Italia. In primis quelle riguardanti la ristorazione: “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) ha l’obbligo di chiudere alle ore 24”. Non chiudono invece le sale gioco, basta che rispettino precise disposizioni. A tal proposito nel dpcm si legge: “Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10”.

Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, “con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all’ingresso. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.

Penalizzato lo sport amatoriale: sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto. Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del dpcm, “da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi” (https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/10/12/coronavirus-conte-dpcm-nuove-misure-anti-covid-stretta_f39a3a5d-1412-48eb-9e73-c2c0009fd90b.html)

La Redazione

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