Associazione mafiosa ed estorsione. Sono questi i capi d’accusa per i tre imprenditori arrestati nell’operazione ‘MafiaBet’ condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani, di Mazara del Vallo e del Ros. La Dda della Procura di Palermo ha emesso un decreto di fermo nei confronti degli indagati perchè vicini alle famiglie mafiose di Mazara del Vallo e Castelvetrano e in contatto con parenti del super boss latitante Matteo Messina Denaro.
Nel corso delle indagini infatti i carabinieri hanno monitorato la rapidissima ascesa imprenditoriale di uno dei tre nel mondo delle scommesse e dei giochi on line, favorita in tutto e per tutto dagli affiliati ai mandamenti mafiosi di Castelvetrano e Mazara del Vallo, che obbligavano i vari esercizi commerciali ad installare i device delle società di due degli arrestati, pena pesanti ritorsioni.
Questi, che gestivano la cassa dell’associazione mafiosa in questo settore imprenditoriale, si occupavano del sostentamento relativo alle spese legali e alle altre necessità del boss detenuto e del finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano. Secondo gli inquirenti il terzo soggetto rappresentava l’anello di congiunzione operativo. Eseguito anche un ingente sequestro beni (circa 5 milioni) nei confronti degli indagati. Nell’ambito della stessa inchiesta, la Dda di Palermo ha notificato un avviso di garanzia con invito a comparire anche ad un deputato regionale di Forza Italia. Il parlamentare è indagato per corruzione elettorale.
La Redazione