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Genova, 9 arresti per scommesse abusive, associazione per delinquere e autoriciclaggio

Nove arresti a Genova e in provincia di Alessandria con l’accusa di usura aggravata, esercizio abusivo delle scommesse, associazione per delinquere finalizzata all’organizzazione abusiva delle scommesse, autoriciclaggio (per somme pari a 85.645,10 euro, perpetrato scommettendo in maniera sistematica e tramite il meccanismo delle “giocate a copertura” su eventi sportivi adoperando i canali leciti). Ad eseguire l’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo è stato il personale della Squadra Mobile e della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Genova (S.I.S.C.O.) della Polizia di Stato. Uno degli arrestati è stato condannato nel 2006 con sentenza definitiva alla pena di anni cinque e mesi quattro di reclusione, poiché riconosciuto partecipe di un sodalizio di stampo mafioso presente sul territorio genovese.

Ad alcuni degli indagati sono stati originariamente contestati il reato di estorsione e l’aggravante per aver commesso il fatto avvalendosi, in alcune ipotesi, del cosiddetto “metodo mafioso.

Alcuni degli indagati sono accusati di aver realizzato un articolato sistema di raccolta di scommesse su eventi sportivi, gestito tramite gruppi whatsapp. Il sistema era alternativo a quello lecito a cui si accede scommettendo presso un’agenzia di scommesse autorizzata dallo Stato all’attività di raccolta o tramite un sito autorizzato. Gli scommettitori potevano giocare formulando le puntate sugli eventi sportivi, maturando un debito corrispondente alla somma che avevano scommesso. Alcuni giocatori, in caso di perdita  si indebitavano a tal punto da non riuscire a restituire le somme di denaro giocate.

Nel corso dell’indagine sono stati individuati anche i gestori di tre agenzie di scommesse di Genova, per le quali sono stati emessi decreti perquisizione. I gestori coinvolti si ritiene facciano parte del sistema di raccolta abusiva delle scommesse e adoperavano le agenzie per mascherare il più redditizio traffico illecito.

Uno degli indagati per i quali è stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere risulta destinatario anche di un provvedimento di sequestro preventivo per un ammontare pari al valore dei profitti illeciti nel tempo conseguiti pari a settecentomila euro circa.

La Redazione

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