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Piemonte, legge sul gioco, dati confortanti ma cresce l’online

“Continuiamo a chiederci perché il centrodestra vuole cambiare una norma che funziona”, commentano i consiglieri Pd alla Regione Piemonte Domenico Ravetti, Domenico Rossi e Diego Sarno, a margine della seduta congiunta delle commissioni Economia, Sanità, Legalità e il Comitato per la qualità della normazione e valutazione delle politiche. Infatti, secondo i dati emersi dalla lettura della relazione della giunta regionale del Piemonte sulla clausola valutativa di cui all’articolo 12 della legge regionale 2 maggio 2016, n. 9 ‘Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico’, “si è assistito a una forte diminuzione dei volumi di gioco fisico (vale a dire non online) a fronte di un incremento nelle altre regioni italiane. Rispetto al dato del 2016, la diminuzione registrata in Piemonte nel 2018 è di 497 milioni di euro (-9,7 percento), mentre la crescita nel resto della nazione è di 1090 milioni di euro (+1,6 percento). Si tratta di una riduzione già avviata in Piemonte nel 2017, anno successivo all’entrata in vigore della legge. Complessivamente, nei due anni, si calcola una riduzione di almeno 769 milioni di euro, rispetto a ciò che si sarebbe osservato in assenza delle misure attivate dalla legge (in base all’ipotesi più cauta)”.

  Meno confortanti i dati sul gioco online. “Nel 2018, il volume annuo di gioco a distanza è aumentato di 609 milioni di euro rispetto a quello osservato nel 2016, mentre nello stesso periodo le perdite per i giocatori sono aumentate di 38 milioni di euro. Tra il 2016 e il 2018 la crescita dei volumi di gioco a distanza è stata però maggiore nel resto d’Italia (+48 percento) rispetto al Piemonte (+45 percento). Per questo motivo è ragionevole sostenere che la gran parte dell’aumento che ha riguardato il Piemonte, se non la totalità, si sarebbe verificata anche in assenza dell’intervento del legislatore”. Di conseguenza, a livello, economico e occupazionale “La riduzione dell’offerta di gioco d’azzardo prodotta in seguito all’applicazione della legge regionale determina un calo nei volumi d’affari e nei profitti delle aziende da gioco”.

A fronte di tutto ciò i consiglieri del Pd concludono: “Anche oggi non è stato fornito alcun elemento tale da giustificare le richieste di modifica della legge. Non è stato portato nessun dato a sostegno delle tesi che in questi mesi la destra ha più volte dichiarato: né sull’eliminazione di un intero settore (che rimane in buona forma), né sullo spostamento verso l’online, né sull’aumento del gioco illecito, così come i dati sull’occupazione risultano decisamente meno preoccupanti di quelli raccontati”. (http://cifonenews.comma3.com/piemonte-braccio-di-ferro-tra-m5s-e-centrodestra-sulla-legge-sul-gioco/).

La Redazione

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