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Puglia, Santorsola: “Governo incapace di rinunciare ai proventi del gioco d’azzardo, la Puglia ha deciso di porre un argine al suo dilagare”. Distante (Sapar): “Abbiamo vinto una battaglia, non la guerra”.

Si torna a parlare della modifica alla legge regionale pugliese sul gioco approvata il 5 giugno (http://cifonenews.comma3.com/puglia-pubblicato-testo-integrale-della-modifica-alla-legge-regionale-sul-gioco/). A farlo è il consigliere Santorsola analizzando il contenuto degli emendamenti da lui presentati e approvati: “Gli effetti più discussi sino ad ora sono stati il salvataggio degli investimenti e del salario di ventimila addetti al lavoro e la introduzione di un distanziometro limitato ai nuovi esercizi; il rispetto di una distanza minima di 250 metri da luoghi sensibili quali le scuole e le biblioteche pubbliche avrà come effetto diretto la ‘diluizione’ dei ‘punti gioco’ su tutto il territorio comunale piuttosto che la loro concentrazione nei centri urbani evitando la ghettizzazione dei giocatori. Il testo approvato – sottolinea Santorsola – contiene anche aspetti normativi che riducono drasticamente l’offerta di gioco sul territorio regionale, tutelano la dignità del giocatore non patologico, riducono l’emulazione da parte di soggetti deboli ed evitano situazioni di rischio, aspetti che meritano, tutti, la nostra attenzione. E’ prevista, infatti, una regolamentazione degli spazi dedicati al gioco: nei locali di dimensioni inferiori a 20 metri quadrati non sarà possibile installare macchine da gioco e saranno necessari 25 metri quadrati per ogni apparecchio sino ad un massimo di sei macchine per esercizio commerciale; gli ambienti dedicati al gioco, inoltre, devono essere architettonicamente separati da quelli dedicati alla attività principale. E’ proibita la pubblicità all’esterno di esercizi che offrono giochi con vincite in denaro e, dopo specifici accordi con le rispettive società, sui mezzi di trasporto pubblico; all’interno degli esercizi che somministrano giochi come attività secondaria, vedi tabaccherie, bar, cartolerie o altro, la superficie espositiva dedicata alle proposte di gioco non deve essere superiore al 30% di quella totale e deve essere separata da quella degli altri prodotti. La stessa legge, ancora, impone al personale operante nelle sale gioco ed ai gestori la frequenza periodica di corsi organizzati dalle ASL orientati al riconoscimento ed alla riduzione delle situazioni di rischio derivanti dal gioco patologico ed alla attivazione della rete di sostegno”.

E ancora Santorsola: “Credo sia la prima volta che si chiede agli esercenti delle sale da gioco di partecipare, anche economicamente, ad un progetto di deterrenza e di dissuasione dall’assunzione di comportamenti illeciti. Sicuramente c’è ancora molto da fare per affrontare in maniera risolutiva una patologia devastante per i pazienti e le loro famiglie ma, in attesa di misure promesse e mai realizzate da parte di un governo incapace di rinunciare ai proventi del gioco d’azzardo per finanziare progetti populistici, la Regione Puglia, approvando la nostra proposta e gli emendamenti da me presentati, ha deciso di fare la sua parte per porre un argine al suo dilagare”.

E’ di questi giorni l’ennesimo commento del presidente Sapar, Domenico Distante, su quanto approvato dal Consiglio regionale della Puglia. “Abbiamo vinto una battaglia, non la guerra. Quello che è stato fatto in Puglia mi auguro possa essere ripreso in tutte le altre regioni d’Italia e possa portare ad una norma a livello nazionale. Questa vittoria – ha aggiunto Distante – è un sacrosanto diritto di poter continuare a vivere tranquilli e onestamente con la salvaguardia dei propri posti di lavoro. Le piccole e medie imprese sono il traino di tutta l’economia in Italia. Noi stiamo sul territorio e siamo la spina dorsale del settore. Senza di noi, lo dico a tutte quelle persone che non vogliono capire, il nostro posto lo prende la criminalità organizzata, dove non si assumono dipendenti ed è tutto a nero. Dove non ci siamo noi ci sono gli apparecchi illegali, basti vedere ai continui sequestri della Guardia di Finanza in Piemonte”.

La Redazione

 

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