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‘Rapporto gioco’, Baretta: “Ripartire dalla conferenza Stato-Regioni”

“Serve ripartire dalla conferenza Stato-Regioni che aveva portato a un ragionamento che aveva fatto da cardine”. E’ questo per il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze, Pier Paolo Baretta, il punto di partenza comune per arrivare a una riforma complessiva nel mondo del gioco d’azzardo legale. Lo ha dichiarato al convegno sul ‘Primo rapporto sul gioco’ di Acadi tenutosi a Roma.

“Ci sono nodi aperti che vanno affrontati con coraggio specie nel rapporto con gli enti locali. Alcuni enti hanno inasprito le regole, altri hanno fatto una riflessione che ha portato anche a dei passi indietro. Le distanze? – domanda Baretta – In Piemonte la risposta è stata negativa e la certezza deve essere economica e normativa. Serve anche una contrazione dell’offerta ma senza passare a un favoreggiamento dell’illegalità. Ma se poi accanto alla riduzione vengono messe norme ulteriori restrittive allora si va nel senso opposto e che rischia di danneggiare il legale a favore del’illegalità. Serve poi una qualificazione dei punti di gioco sul territorio. Va fatto un percorso normativo molto profondo. Ma, ripeto, vogliamo veramente andare avanti insieme? Altrimenti rischiamo di andare poco lontano. La certezza degli investimenti è centrale. Ho predisposto una norma che, accanto a una richiesta economica, vuole dare maggiori certezze ma serve unità nel settore. Il confronto può essere agguerrito ma deve essere possibile. Quindi vorrei un confronto finale Stato-Regioni, un’unità del settore e una clausola che stabilizzi nel tempo le richieste economiche del Governo al gioco Non avremo abbassato le tasse ma avremmo almeno dato maggiore certezza. Il rapporto con gli enti locali non deve essere platonica. La proposta di dare qualcosa agli enti locali esiste da tempo ma vanno coinvolti per combattere l’illegalità anche attraverso risorse economiche. In cambio di questo serve una regolamentazione ordinata. Qualche anno fa avevamo avviato un percorso di riforma dei giochi, approdato ad un accordo preso fra Stato ed Enti locali in Conferenza Unificata. Quel percorso per vari motivi non siamo riusciti a completarlo. A mio giudizio ora è il momento di riprenderlo e posso dire che l’opinione generale nell’ambito del Governo è quella di ripartire da lì”. Con riferimento alla riduzione del numero delle slot, portata avanti ai tempi dei governi Renzi e Gentiloni Baretta ha aggiunto: “Siamo arrivati da oltre 400 cento mila a 250 mila. Era una misura concepita per ridurre l’offerta senza favorire l’illegalità. Se poi accanto a queste misure le Regioni ne mettono altre che di fatto impediscono l’offerta, l’obiettivo di combattere l’illegalità diventa impossibile “.

La Redazione

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