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Riforma ippica, Pansini (Nuovo galoppo Italia): Dal Ministero ci dicano quali obiettivi vogliono raggiungere”

“Nella bozza si registra una riduzione drastica delle giornate di corse soprattutto al Sud, nel Lazio, in Campania, Sicilia e Sardegna, e non se ne capisce la ragione” ha dichiarato la presidente di Nuovo Galoppo Italia, Maria Cristina Pansini, riguardo il calendario delle corse ippiche e la classificazione degli ippodromi presentato al Masaf qualche giorno fa. Proposte che continuano a far discutere il mondo dell’ippica. “Per noi come associazione – ha spiegato Pansini – è difficile fare una controproposta, non conoscendo i criteri di riduzione. Abbiamo quindi fatto delle supposizioni: ci sono meno giornate, ma magari in ognuna aumenta il numero delle corse, andando così incontro alle esigenze dei gestori per ottimizzare le spese, oppure forse è prevista una dotazione maggiore. Insomma, è necessario conoscere i criteri alla base della redazione del calendario per lavorare. Perché non lasciare il 2024 come nel 2023 e cambiare tutto dal 2025? Non va dimenticato che gli operatori hanno fatto degli investimenti, a novembre hanno partecipato alle aste e fatto degli acquisti, immaginando forse che il 2024 sarebbe stato simile all’anno precedente, invece il bacino delle corse è sempre più povero”. La presidente di Nuovo galoppo Italia lancia una proposta: “Un taglio proporzionale delle corse per tutti; visto che la legge di Bilancio ha previsto un taglio delle risorse del 5 percento, andrebbe applicata la stessa percentuale ad ogni ippodromo”. Altrettanto vitale poi è ridistribuire le corse ad ostacoli, attualmente ferme a Milano per lavori nell’impianto. “Perché non riassegnarle a quelli di Pisa, Treviso e Merano?” Insomma, in generale, c’è bisogno di chiarezza e di confronto: “Dal Ministero – chiosa la Pansini – ci dicano quali sono gli obiettivi che vogliono raggiungere. Dal canto nostro faremo tutto quello che è possibile fare, confronti, manifestazioni, purché ascoltino le nostre istanze. Va però considerato che la filiera ippica è un’industria: come fanno le società di corse, o i proprietari di cavalli a redigere un business plan, a pianificare gli investimenti introducendo modifiche tanto importanti alla fine di dicembre? Sarebbe opportuno proporre il calendario per il 2025 entro giugno 2024”, per consentire scelte e investimenti ragionati e mirati, e non sprecare invano risorse. E tempo”

La Redazione

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