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Sapar contro Gazzetta di Reggio: “Una bugia colossale e una verità scomoda”

Arcinoti ormai gli scontri tra Sapar e i quotidiani italiani. E’ la volta della Gazzetta di Reggio a cui l’associazione contesta un articolo dal titolo: , con una nota sul proprio sito, ha commentato l’articolo pubblicato dalla Gazzetta di Reggio: “Usura, mafie e gioco d’azzardo …in paese la ludopatia costa 462 euro ad abitante”.

“Non è chiaro se è malafede o semplice incompetenza – scrive in una nota Sapar – LA BUGIA: In Italia la spesa per il gioco degli italiani (non compresi i minorenni) è meno di un caffè al giorno. Un spesa perfettamente in linea con gli altri paesi europei, dove anche i giocatori problematici sono in linea con quelli Italiani. Quindi perchè parlare di allarme sociale?

Ma il punto non è neanche questo, scrivere che “la ludopatia costa 462 euro ad abitante” è falso!

Intanto non sono 462 euro, evidentemente i signori giornalisti non sanno che oltre a perdere si vince anche, ma sopratutto la spesa media in Italia di 350 euro comprende anche e soprattutto i giochi come lotto, Superenalotto e gratta e vinci.
Quindi quando si scrive una falsità tale e si mette una foto di una slot si insulta l’intelligenza degli italiani visto che quel tipo di intrattenimento la spesa non supera i 50 centesimi al giorno. Sui neonati citati nell’articolo facciamo scendere un velo pietoso visto che la spesa media è calcolata solo per i maggiorenni. Dati ADM che trovati qui. Ma ammesso (e non concesso) che i numeri a caso dell’articolo fossero veri perché accostare i ludopatici (meno di 30mila in cura in tutta Italia) ai giocatori? Come se tutti i giocatori fossero ludopatici? Domande che rimarranno inevase probabilmente. Ma in questo articolo un aspetto importate è stato sollevato.
E’ stato messo in evidenza quanto possa essere permeabile una attività imprenditoriale di gioco legale alle lusinghe della malavita, visto che l’aiuto dello Stato in tempo di Covid è semplicemente non pervenuto”.

E ancora Sapar: “LA SCOMODA VERITA’: Ma questo è solamente un aspetto della questione. La fragilità delle imprese del settore deriva da anni vessazioni da parte dello stato sotto forma di tasse e da parte della politica sotto forma di limitazioni alla libera attività imprenditoriale. L’italia è il paese con la più alta tassazione europea e tra le più alte al mondo.
La lotta al gioco legale fatta dal governo con il Decreto Dignità, la lotta dei Comuni con gli inutili distanziometri e limitazioni orarie sono stati i principali motivi per cui il settore è allo stremo. Il Covid è stata solo la classica goccia di troppo, ma mentre per il Covid possiamo prendercela solo con la natura per tutto il resto sappiamo nomi, cognomi e dove si trovano i responsabili”. (https://www.sapar.it/2021/06/23/un-bugia-colossale-e-una-verita-scomoda/)

La Redazione

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