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Sicilia, De Luca (M5S): “Il contrasto alla ludopatia lo fai sul territorio, insieme alle associazioni”

Il gioco d’azzardo dilaga sull’intero territorio nazionale ma dopo la Campania, il triste primato lo detiene la Sicilia. E’ quanto emerso da uno studio di Federconsumatori e Cgil in collaborazione con la Fondazione Isscon: i siciliani spendono ogni anno 8,67 miliardi di euro in gioco, senza considerare il sommerso.

A puntare i riflettori sui rischi legati alla dipendenza è Antonio De Luca, deputato all’Ars per il Movimento 5 stelle: “Il contrasto alla ludopatia lo fai sul territorio. Le Asp hanno dei fondi destinati al contrasto del gioco d’azzardo, ma non sempre si sceglie di investire su questo tema, preferendo talvolta impiegare quel denaro per altro”. Il M5S sempre in prima fila nella lotta al gioco d’azzardo illegale, qualche anno fa aveva sottoscritto una norma grazie alla quale “si imponeva il divieto d’apertura di centri scommesse e spazi per il gioco, nonché la nuova installazione di apparecchi, ad una distanza minima (non meno di 550 metri) dai “luoghi sensibili”, come scuole, parrocchie, caserme, strutture sanitarie, centri di aggregazione per giovani e anziani. Possiamo affermare senz’altro degli ottimi passi in avanti da questo punto di vista – spiega De Luca – Essendo questo tipo di licenza concessa dalla Questura e dal Comune di riferimento, risulta ormai impossibile che si verifichi una problematica del genere. Proprio a sottolineare l’efficacia della stessa ci sono una moltitudine di lobby interessate che spingono affinché queste licenze vengano rilasciate con maggiore facilità, premendo per una modifica della norma. Lo stress è continuo proprio a ribadire, a mio avviso, la validità di questa legge”. La priorità tuttavia, ricorda il cinquestelle, è quella di ” insieme alle varie associazioni di territorio, recuperare tutti coloro i quali sono già caduti in questo tunnel. Ricordiamo come negli ultimi anni siano aumentati i dati del gioco online, e la pericolosità di un fenomeno sempre più in ascesa”.

La Redazione

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