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Matera: 150mila euro di sanzioni per gioco d’azzardo illegale

Trentino, spesi 40mln di euro nel gioco d’azzardo. Ambrosi: “trovare equilibrio tra le politiche proibizioniste libertà economiche e tutela dei soggetti deboli”

In Trentino nel solo mese di dicembre 2021 sono stati spesi 40 milioni di euro nel gioco d’azzardo e nelle video lottery. I dati hanno scaturito la polemica e la preoccupazione dell’ Associazione Auto-mutuo-aiuto Ama Trento che ha fatto luce sul grave fenomeno di dipendenze chiedendo di intervenire. Ad essere colpiti dalla dipendenza da slot sono soprattutto maschi sui 45 anni. Nonostante in Trentino sia in vigore il distanziometro dai luoghi sensibili, i numeri continuano ad essere allarmanti.

 Su questo argomento, Alessia Ambrosi della Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera, nel corso del convegno, organizzato dall’Istituto Milton Friedman, alla Camera dei Deputati, dal titolo ‘Gioco legale: regole uniformi per garantire sicurezza legalità e gettito ha dichiarato’: “Mi occupo di gioco, che mi era del tutto sconosciuto, da quando sono stata eletta in Consiglio provinciale in Trentino e ho avuto modo di approfondire la materia e confrontarmi con tutti coloro che ruotano attorno a questo mondo: imprenditori, dipendenti, stakeholders, nonché associazioni per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo.

L’obiettivo che dobbiamo porci è trovare un punto di equilibrio tra le politiche proibizioniste, quello della tutela delle libertà economiche personali e la tutela dei soggetti socialmente deboli e permeabili alla dipendenza patologica tra cui anche i minori.

In Trentino purtroppo un anno fa, dopo una proroga di circa cinque anni, è entrata in vigore una norma voluta dalla precedente giunta di centrosinistra che ha portato alla chiusura di una quarantina di sale, con 200 dipendenti rimasti senza un lavoro. E tutto questo è accaduto proprio quando, un anno fa, eravamo nel pieno di una crisi energetica, con pesantissime conseguenze sui redditi delle famiglie. Parliamo di padri e madri di famiglia, di imprenditori che hanno investito soldi in attività riconosciute e legali e che hanno creduto nelle potenzialità del proprio territorio. Se vogliamo davvero normare il gioco in modo costruttivo, bisogna lavorare insieme: istituzioni, associazioni di categoria e stakeholders, senza pregiudizi. Nella provincia di Bolzano – aggiunge Ambrosi – abbiamo avuto la prova concreta (nel 2016 la Guardia di Finanza sequestra 40 totem illegali) di quanto è stato detto in occasione in codesta tavola rotonda: togliere il gioco legale porta inevitabilmente alla diffusione del gioco illegale. Con conseguenze incontrollabili per i giocatori patologici e per i minori.  Inoltre, il gioco on line non autorizzato porta anche i capitali verso l’estero, creando anche un danno erariale con pesanti danni alla finanza pubblica italiana.  La riforma organica e complessiva del settore è fondamentale, ai fini economici ed erariali, per sanare le disparità di trattamento che lo Stato ha riservato in questi anni ai diversi segmenti di mercato, in particolare tra reti fisiche e canali online, per correggere le tendenze proibizioniste di alcune regolamentazioni locali, uniformare le regole senza tralasciare l’importanza di politiche di prevenzione efficaci nel contrasto delle dipendenze. Quindi, anche un distanziometro dai luoghi sensibili e orari uniformi sull’intero territorio nazionale”.

La Redazione

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