L’Albania dichiara guerra al gioco d’azzardo e lo fa dal primo gennaio chiudendo i 4300 centri scommesse. Stessa sorte per i casinò, fatta eccezione per quelli negli hotel di lusso, e vietate le scommesse online.
La strategia intrapresa dal governo punta a colpire la criminalità organizzata, privandola di uno dei principali strumenti di riciclaggio di denaro.
“La guerra continua – ha dichiarato il premier Edi Rama – perché i criminali cambiano costantemente le loro strategie“. Il primo ministro ha anche annunciato la nascita di una task force dedicata a individuare e a chiudere ogni centro scommesse illegale sul territorio albanese. Ma quali saranno le conseguenze di una decisione così importante?
Per raggiungere questo obiettivo lo Stato è disposto a fare a meno di 40 milioni di ricavi dal gioco d’azzardo. Secondo alcune stime la chiusura dei centri scommesse sportive nelle aree urbane lascerà senza lavoro almeno 9 mila persone. Attualmente infatti, in Albania operano 20 società di scommesse e sale giochi e ci sarebbero circa 4500 centri di scommese in tutto il paese, le quali, secondo la legislazione, dovrebbere avere almeno 2 dipendenti. Le legge prevedeva, a partire dal prossimo primo gennaio, la chiusura delle sale giochi ed il loro trasferimento nelle periferie urbane. Ma il premier Edi Rama ha fatto sapere che la stessa sorte sarà riservata anche per i centri delle scommesse sportive, ultimamente diffusisi con velocità in tutto il paese.
Tuttavia, la normativa proposta dal governo ha ottenuto un grande successo tra i cittadini albanesi: in un sondaggio condotto da Top Channel, il 94% si è dichiarato favorevole.
D. Pellegrino