In Argentina il disegno di legge sulla regolarizzazione del gioco online desta grande preoccupazione negli ambienti ecclesiastici. La paura sta nel fatto che la legge possa incoraggiare la diffusione del gioco. A fronte di tutto ciò l’equipe della pastorale sociale dell’arcidiocesi di Cordoba ha chiesto invece un ritorno alla cultura del lavoro e in una nota scrive: “oggi sentiamo il bisogno di esprimere ancora una volta la nostra preoccupazione. Dovrebbero essere ridefinite le priorità in un Paese dove il cinquanta per cento della popolazione è povera e dove il livello d’istruzione è stato fortemente colpito dalla pandemia. C’è un urgente bisogno di generare leggi che favoriscano la creazione di un vero lavoro e che contribuiscano a migliorare l’educazione. Investire tempo, energia e risorse per risolvere il dramma della povertà è essenziale e prioritario.
Per l’organismo cattolico, infatti, “il gioco d’azzardo è un attacco diretto alla cultura del lavoro contribuisce all’impoverimento generando l’illusione irrealistica di guadagnare soldi senza sforzo”. Inoltre, “incoraggia la dipendenza come patologia: il gioco d’azzardo patologico”. E ancora si legge nel comunicato della pastorale: “sono il lavoro e l’educazione i pilastri essenziali sui quali si costruisce la dignità di ogni persona e una società che vuole prosperare. Per questo bisogna urgentemente investire sforzi e tempo per creare leggi che favoriscano la cultura del lavoro e dello sforzo”. “La dipendenza dal gioco è una malattia. Ci auspichiamo – ha chiosato la pastorale – che attraverso un dibattito serio e responsabile, si possano rivedere le priorità per quanto riguarda ciò di cui la società ha bisogno per vivere meglio e uscire dalla crisi che stiamo vivendo”.
La Redazione