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Astro al fianco dei lavoratori del gioco del Lazio in piazza il 29.

“Scendere in piazza è un dovere che tutti dobbiamo sentire per difendere il nostro lavoro, per tutelare i nostri dipendenti che rischiano il licenziamento. Gli effetti della legge regionale del Lazio saranno devastanti per delle aziende, già in ginocchio a causa del protrarsi delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria in corso. Anche in Puglia abbiamo vissuto la stessa situazione ma, siamo riusciti a rappresentare le nostre ragioni all’Amministrazione regionale pugliese che si è dimostrata aperta al confronto”. A dichiararlo è  Fabio Biondo, responsabile Astro della Puglia, pronto a scendere in piazza al fianco dei lavoratori del gioco del Lazio nella manifestazione del 29 aprile a Roma, in piazza Oderico Da Pordenone, di fronte alla sede della Regione, dalle ore 15 alle 19.
E ancora Biondo: “La speranza che anche con quella della Regione Lazio le aziende della zona possano avere lo stesso contraddittorio e si riesca a trovare una soluzione buona, sia per la tutela dei lavoratori che della salute dei giocatori. Per questi motivi una delegazione sarà presente dalla Puglia”.

La solidarietà arriva da tutte le regioni.
A fargli eco Damiano Carelli, (Astro Calabria): “Una delegazione dei nostri lavoratori è pronta a partire alla volta di Roma per unirci a chi sarà presente quel giorno. In piazza ci sono lavoratori che chiedono il rispetto del proprio lavoro, chiedono di non essere considerati lavoratori di serie ‘B’ e di avere le stesse tutele, gli stessi diritti di quelli di qualsiasi settore economico”.
Francesco Morabito (Astro Calabria): “Mi unisco al mio collega Carelli, dobbiamo essere in tanti il 29 aprile e dobbiamo far sentire la nostra voce. È la voce di chi lavora nel settore legale, continuamente vessato da leggi che non tutelano la salute ma hanno come unico risultato quello di far chiudere le aziende”.

Dalla Sicilia, arriva la voce del responsabile regionale Adriano Barba. “La consapevolezza è che saremo in tanti. Noi parteciperemo con la nostra filiale di Roma di Rete Gioco Italia. Saremo tutti lì, insieme a tutti i lavoratori e al Comitato delle donne del gioco legale presenti in piazza. Ormai viviamo tutti una situazione analoga, le Istituzioni locali stanno rendendo illegale ciò che lo Stato considera legale, senza considerare le ripercussioni delle loro politiche sull’occupazione a cui, proprio in questo periodo, si aggiunge il rischio della crisi economica e della mancata riapertura del settore. Dobbiamo sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica che noi, del gioco legale, non siamo lavoratori di serie ‘B’ o aziende di serie ‘B’, ma abbiamo pari dignità degli altri”.

La Redazione

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